Viaggio nell’occhio del ciclone Mediterraneo Juliette | FOTO e VIDEO

L'Aeronautica Militare ha pubblicato le immagini più spettacolari, e un report approfondito, sul ciclone Mediterraneo Juliette che in questi giorni ha colpito l'Italia
MeteoWeb

Come anticipato un paio di giorni fa, il ciclone mediterraneo Juliette ha completato la transizione a sistema con caratteristiche tropicali, con la nuvolosità convettiva a circondare il centro della bassa pressione, dove è intrappolata dell’aria più calda di quella circostante“. Lo scrivono, in un apposito aggiornamento, gli esperti meteorologi dell’Aeronautica Militare che hanno seguito molto da vicino l’ennesimo Medicane (il quarto nell’ultimo mese e mezzo) di una stagione che ha ormai clamorosamente normalizzato questo tipo di tempeste anche in pieno inverno.

L’Aeronautica Militare ha pubblicato le immagini del satellite SUOMI della NASA, catturate dai sistemi di gestione ed elaborazione dei dati satellitari dell’Aeronautica Militare – CNMCA, l’occhio del ciclone è quasi perfettamente circolare e molto ben visibile.  Il video che segue consente invece di apprezzare il movimento del ciclone nelle ultime ore. Le immagini provengono dal satellite METEOSAT MSG e sono il risultato della composizione del segnale nella radiazione visibile e all’infrarosso. L’elaborazione grafica evidenzia con una scala di colori, dal blu al rosso, i sistemi nuvolosi la cui sommità si trova al di sotto di una fissata temperatura. Il colore blu scuro è associato alle nubi più calde, il colore rosso alle nubi più fredde. In questo modo si mettono in evidenza le nubi con maggiore sviluppo verticale, ovvero quelle da cui possono scaturire le precipitazioni più intense.

La traiettoria del ciclone Mediterraneo Juliette

L’MSG è un satellite in orbita geostazionaria, ossia vola ruotando insieme alla Terra fisso in un punto, all’intersezione del meridiano di Greenwich con l’equatore. Le orbite geostazionarie sono molto più alte di quelle polari, circa 36.000 km, per cui la definizione delle immagini è certamente inferiore di quelle dei satelliti polari, ma la frequenza di acquisizione dei dati è praticamente continua.

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