La compagnia aerospaziale Virgin Orbit sta cercando di evitare la bancarotta aprendo a nuovi investimenti o ad una possibile acquisizione dopo che la scorsa settimana aveva sospeso la produzione e licenziato 750 dei suoi impiegati. Il CEO di Virgin Orbit Dan Hart e altri alti dirigenti hanno tenuto incontri con le parti interessate durante il fine settimana per tentare di salvare l’attività, secondo quanto riporta CNBC. Un possibile acquirente si è opposto al prezzo di vendita proposto di quasi 200 milioni di dollari.
Allo stesso tempo, Virgin Orbit si sta preparando per una potenziale dichiarazione di fallimento già questa settimana, mentre due aziende di consulenza stanno elaborando piani di ristrutturazione in caso di insolvenza. La Virgin Orbit è stata scorporata dalla Virgin Galactic di Richard Branson, che ha lavorato più sui lanci nello spazio. Virgin Orbit ha rivelato di aver approvato un piano di licenziamento per i dirigenti di alto livello, “a seguito di un cambio di controllo” della società.
Il fallimento del primo lancio europeo di Virgin Orbit
Il 9 gennaio scorso, Virgin Orbit era incappata nel fallimento del suo primo lancio europeo. La prima missione orbitale in assoluto a decollare dal Regno Unito non è andata come previsto. “Start Me Up” è iniziata abbastanza bene: l’aereo da trasporto della compagnia, noto come Cosmic Girl, è decollato dallo Spaceport Cornwall nei tempi previsti lunedì 9 gennaio alle 23:02 ora italiana. Cosmic Girl ha lanciato il razzo LauncherOne lungo 21 metri alle 00:09 ora italiana del 10 gennaio, mentre l’aereo era al largo della costa sud-occidentale dell’Irlanda. Il primo stadio del razzo ha fatto il suo lavoro e i due stadi di LauncherOne si sono separati come previsto circa 3,5 minuti dopo il lancio. Lo stadio superiore del razzo ha terminato un burn di quasi 5 minuti poco dopo. Successivamente qualcosa è andato storto.
Il fallimento ha provocato la perdita di 9 satelliti. Questi payload erano un esperimento della società britannica Space Forge, diversi CubeSat del Regno Unito, inclusi 2 per lo studio della ionosfera, e un satellite di navigazione globale sperimentale cofinanziato dall’Agenzia Spaziale Europea.