Oggi, 25 aprile, ricorre il 79° Anniversario della Liberazione: rappresenta una data fondamentale nella storia della nostra Repubblica. Per il nostro Paese, significa affermazione della democrazia e della libertà. La fine della guerra e la riconquistata indipendenza. Durante quel conflitto gli Italiani, civili e militari, hanno offerto grandi sacrifici e patito numerosi lutti ma, alla fine, l’Italia era nuovamente libera, unita e indipendente sotto un’unica bandiera, con una grande volontà di ricostruzione, morale e materiale.
Perché la Festa della Liberazione si celebra il 25 aprile
Oggi ricorre un anniversario molto significativo nella storia italiana perché commemora la liberazione dell’Italia dal nazifascismo, con la fine dell’occupazione nazista e la caduta del fascismo. È una data simbolo della Resistenza, della lotta partigiana condotta dall’8 settembre 1943 (il giorno in cui gli italiani seppero della firma dell’armistizio a Cassibile).
Il 25 aprile è un giorno simbolico: in questa data cominciò la ritirata dei tedeschi e dei soldati della Repubblica di Salò da Milano e Torino, in seguito allo sfondamento della Linea Gotica da parte degli alleati e all’azione della Resistenza.
Su proposta del presidente del Consiglio Alcide De Gasperi, il 22 aprile 1946, il Re Umberto II emanò un decreto: “A celebrazione della totale liberazione del territorio italiano, il 25 aprile 1946 è dichiarato festa nazionale“. Nel 1949 la ricorrenza è stata istituzionalizzata come festa nazionale, insieme al 2 giugno, Festa della Repubblica.
Le celebrazioni
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, accompagnato dai presidenti del Senato, Ignazio La Russa, della Camera, Lorenzo Fontana, del Consiglio, Giorgia Meloni, della Corte costituzionale, Augusto Barbera, dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, e dalle alte cariche militari, renderà omaggio all’Altare della Patria, deponendo una corona di alloro sulla tomba del Milite ignoto, in occasione della Festa della Liberazione. Il Capo dello Stato, che non rinunciò all’omaggio al Vittoriano neanche durante il lockdown, quando si recò da solo a piazza Venezia, si sposterà poi a Civitella in Val di Chiana, in Toscana, scelta quest’anno per la celebrazione del 25 aprile, dove nel 1944 i nazisti trucidarono 244 persone. La giornata si concluderà nel pomeriggio al Quirinale con l’udienza ai rappresentanti delle Associazioni d’Arma.