Una scossa di terremoto ai Campi Flegrei ha svegliato i cittadini di quell’area nel giorno di Pasquetta. La scossa è stata registrata ieri alle ore 5.54, secondo i rilievi di INGV, e ha raggiunto magnitudo 2.7 ad una profondità di soli tre chilometri. Si è trattato di un sisma molto superficiale che per questa caratteristica risulta decisamente più avvertibile dalla popolazione.
Gli abitanti dei quartieri flegrei di Napoli – Bagnoli, Pianura, Agnano, Fuorigrotta, Soccavo – e dei comuni di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida, e Quarto sono abituati ormai da anni con questi fenomeni ormai frequenti. Nel solo mese di marzo 2023 si sono registrate 612 scosse, secondo il bollettino di questo mese nei Campi Flegrei pubblicato dall’Osservatorio Vesuviano il 6 aprile 2023.
I terremoti a Marzo ai Campi Flegrei
Nel rapporto si legge che nell’area dei Campi Flegrei sono stati registrati 612 terremoti (Mdmax=2.8±0.3), di cui 238 localizzati, avvenuti prevalentemente tra Pozzuoli, M. Olibano, l’area Solfatara-Pisciarelli e il Golfo di Pozzuoli, con profondità concentrate nei primi 2 km e profondità massima di circa 4.5 km.
Un altro dato di una certa importanza riguarda la deformazione ed il sollevamento del suolo: nell’area di massima deformazione è di circa 15±3 m al mese. Da novembre 2005 il suolo si è sollevato di più di un metro, 106.5 cm per la precisione, di cui circa 73 cm da gennaio 2016.
L’innalzamento del suolo
Questo aumento della sismicità è dovuto all’innalzamento del suolo. È scontato ed intuitivo giungere alla conclusione secondo cui la deformazione e dunque il suo movimento genera delle scosse bradisismiche. La comunità scientifica non ha trovato un accordo su quale sia la causa della deformazione stessa.
Alcuni parlano di immissione di nuovo magma che va perciò a riempire la camera magmatica dei Campi Flegrei, e chi invece sostiene la tesi del degassamento, ossia la dispersione del gas contenuto nella camera magmatica verso l’atmosfera. Gas che salirebbe verso l’alto provocando i movimenti che generano la deformazione del suolo.
Il livello di allerta giallo
Due fenomeni che potrebbero essere anche collegati. Nel bollettino di marzo 2023 si legge infatti che “I vari picchi corrisponderebbero, quindi, a eventi di degassamento magmatico, avvenuti in precedenza, con conseguente immissione di fluidi magmatici nel sistema idrotermale che alimenta le fumarole della Solfatara”.
Il livello di allerta dei Campi Flegrei è di colore giallo, come stabilito dal Dipartimento della Protezione Civile, sulla base dei risultati del monitoraggio e delle valutazioni espresse dalla Commissione Grandi Rischi. Considerato che il livello di allerta verde corrisponde all’attività ordinaria, si desume che il vulcano Campi Flegrei è attualmente in una situazione di variazione di alcuni dei parametri monitorati dall’INGV.