Il primo trimestre del governo di Luiz Inácio Lula da Silva è stato segnato da dati allarmanti sul fronte della deforestazione in Brasile. È quanto emerge da Deter, il sistema di monitoraggio dell’Istituto nazionale per le ricerche spaziali (Inpe). In base ai rilevamenti, tra gennaio e marzo la distruzione del Cerrado (la regione che ospita il 5% delle specie animali e vegetali del pianeta) ha raggiunto i 1.375,3km quadrati, e quella dell’Amazzonia è stata la seconda più alta della serie storica, con 844,6km quadrati. I registri di Deter per il Cerrado sono iniziati a maggio 2018 e per l’Amazzonia ad agosto 2015.
L’area distrutta nei due biomi nel 2023 equivale a quasi il doppio della città di Rio de Janeiro (1.200km quadrati). Finora, il numero più alto per il Cerrado era stato registrato nel 2022, quando la superficie persa superò i 1.288km quadrati. Anche il record di deforestazione per l’Amazzonia è dello scorso anno, con oltre 941km quadrati. Il Ministero dell’Ambiente ha dichiarato a Folhapress che, in Amazzonia, c’è stato un aumento del 219% delle multe per deforestazione e altre infrazioni contro la flora nel trimestre rispetto alla media del periodo dei quattro anni precedenti.