Secondo una nuova ricerca pubblicata sull’Astrophysical Journal, presentata durante il meeting dell’American Physical Society, i buchi neri di massa intermedia potrebbero assorbire parzialmente la materia delle stelle circostanti, per poi lanciarne i resti attraverso la galassia. Un team della Northwestern University, guidato da Fulya Krolu, ha condotto simulazioni 3D mettendo a punto modelli del comportamento di buchi neri caratterizzati da masse e dimensioni diverse. Gli studiosi hanno scoperto che quando una stella si avvicina a un buco nero di massa intermedia viene inizialmente catturata nell’orbita della singolarità. In seguito, ogni volta che viene completata un’orbita, il buco nero assorbe gradualmente la materia del corpo celeste, fino a lasciare solamente il nucleo deforme e incredibilmente denso della stella.
Gli autori hanno spiegato che tali simulazioni forniscono nuovi indizi per comprendere i comportamenti sconosciuti dei buchi neri di massa intermedia e allo stesso tempo potrebbero essere utili per individuare questi giganti nascosti. “Non possiamo osservare direttamente i buchi neri, perché non emettono luce ma dobbiamo imparare a capire come interagiscono con i corpi celesti circostanti e con l’ambiente in cui si trovano. In linea teorica, i buchi neri di massa intermedia, la cui esistenza resta ancora piuttosto dibattuta, potrebbero assorbire la materia stellare in circa cinque orbite complete,” ha spiegato Krolu.
“Secondo le nostre simulazioni, alcuni astri potrebbero addirittura sopravvivere all’evento,” ha sottolineato il co-autore Frederic Rasio. “La velocità di espulsione sarebbe così alta che queste stelle potrebbero essere identificate come stelle iperveloci, già osservate al centro di alcune galassie“.