La siccità è arrivata a minacciare il traffico marittimo nel Canale di Panama. Il problema ha notevoli ripercussioni, considerando che trasporta il 6% del traffico mondiale tra gli oceani Atlantico e Pacifico. Per il funzionamento delle chiuse è essenziale il rifornimento di acqua di due laghi artificiali, il lago Alhajuela e il lago Gatun. Purtroppo, recentemente il loro livello si è drasticamente abbassato a causa della siccità che ha colpito il bacino idrografico. Per affrontare la problematica, l’Autorità del Canale di Panama ha dovuto limitare l’accesso alla rotta inter-oceanica, per la prima volta in questo periodo di siccità.
La decisione è stata necessaria, nonostante questa rotta sia caratterizzata dal 6% del commercio marittimo mondiale, soprattutto da Stati Uniti, Cina e Giappone. I due laghi forniscono l’acqua per le enormi chiuse sul lato del Pacifico e dell’Atlantico che sollevano le navi fino al livello del canale o le abbassano al livello degli oceani. Ogni volta che una nave passa di qui, circa 200 milioni di litri di acqua dolce vengono scaricati in mare.
La siccità nel Canale di Panama
“La mancanza di precipitazioni incide soprattutto sulle nostre riserve idriche“, ha commentato al riguardo Erick Cordoba, direttore responsabile delle acque dell’Acp. Pertanto, le navi della classe Neopanamax – le più grandi, con un pescaggio di poco più di 15 metri in acqua dolce, e che pagano i pedaggi più costosi – non possono più passare. Nell’anno fiscale 2022, più di 14.000 navi che hanno trasportato un totale di 518 milioni di tonnellate di merci sono passate attraverso il Canale, facendo guadagnare allo Stato di Panama 2,5 miliardi di dollari.
L’allarme è cominciato già a partire dal 2019: al Canale erano rimasti solo tre miliardi di metri cubi di acqua dolce, mentre ne servono poco più di 5,2 miliardi per funzionare. Da allora, le autorità panamensi temono che gli armatori cerchino rotte alternative a causa dell’incertezza sulla possibilità di passare attraverso il Canale.
I provvedimenti dell’Autorità del Canale
L’amministratore del Canale, Ricaurte Vasquez, ha recentemente riconosciuto all’emittente internet panamense Snip Noticias che la mancanza d’acqua è la principale minaccia per il traffico attraverso la rotta transoceanica. “Senza una riserva che porti nuovi volumi d’acqua, questa situazione impedirà la crescita” dell’attività del Canale, ha dichiarato Jorge Quijano, ex amministratore della via marittima. “È essenziale trovare nuove fonti d’acqua quando il cambiamento climatico si fa già sentire, non solo nel nostro Paese, ma in tutto il mondo“, ha aggiunto.
Il bacino idrografico del Canale fornisce acqua dolce a più della metà dei 4,3 milioni di abitanti di Panama. La siccità ha già causato carenze d’acqua in diverse aree del Paese. I residenti hanno protestato e gli esperti temono conflitti tra gli utenti e il canale, attorno al quale la città sta crescendo senza una vera pianificazione urbana, facendo esplodere il bisogno di acqua potabile.
Un deficit di precipitazioni allarmante
“Non vogliamo finire in un conflitto filosofico tra l’acqua per i panamensi e l’acqua per il commercio internazionale“, avverte Ricaurte Vasquez. L’ufficio del difensore civico di Panama ha esortato il governo, in una dichiarazione di martedì, a “garantire l’accesso a servizi idrici affidabili e a prezzi accessibili” perché si tratta di “diritti umani fondamentali“. È vero che il Canale ha sofferto di “un deficit di precipitazioni come il resto del Paese, ma entro i limiti normali di una stagione secca tropicale“, ha dichiarato Luz de Calzadilla, direttore dell’Istituto meteorologico di Panama.
Ma, ha avvertito, “è molto probabile” che Panama sia colpita nella seconda metà dell’anno dal fenomeno meteorologico di el Niño, caratterizzato da un calo delle precipitazioni. “La verità è che l’amministrazione del Canale sta facendo miracoli per mantenere l’attività commerciale e allo stesso tempo rispettare la sua responsabilità sociale di fornire acqua potabile per il consumo umano“, afferma de Calzadilla.