Cina: scoperte “rocce di plastica” in un torrente d’acqua dolce

I ricercatori dell'Universita' Tsinghua di Pechino hanno scoperto una nuova forma di inquinamento da plastica: sottili pellicole di rifiuti di plastica legate chimicamente alle rocce
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I ricercatori dell‘Universita’ Tsinghua di Pechino hanno scoperto una nuova forma di inquinamento da plastica: sottili pellicole di rifiuti di plastica legate chimicamente alle rocce. La scoperta si aggiunge alla crescente ipotesi da parte degli scienziati che la plastica sia diventata parte della geologia della Terra. Nel 2020, i geologi hanno trovato rocce sedimentarie in Brasile che avevano tappi di bottiglia rivestiti di plastica, orecchini di plastica e altri rifiuti incorporati nei loro strati.  Hanno soprannominato le rocce anthropoquinas. Altri scienziati hanno scoperto i “plastiglomerati”, formati quando la plastica fusa incolla insieme rocce, sabbia e altri materiali naturali e prodotti dall’uomo. “Le persone nel ventesimo e ventunesimo secolo stanno creando nuovi record geologici”, afferma Deyi Hou, scienziato del suolo e delle acque sotterranee presso l‘Universita’ Tsinghua di Pechino.

Hou e i suoi colleghi hanno trovato le rocce ricoperte di fogli di plastica vicino a un torrente nella citta’ di Hechi, in Cina. Il loro rapporto, pubblicato su Environmental Science and Technology, e’ il primo a scoprire i legami chimici tra la plastica e le rocce nell’ambiente, afferma Hou. La plastica, aggiunge, e’ la spazzatura che si e’ accumulata dentro e intorno al torrente, comprese pellicole di polipropilene – come quelle usate per fare i sacchetti di plastica – e pellicole di polietilene – come quelle usate dagli agricoltori per coprire i raccolti.

Combinazioni plastica-roccia

Quando i ricercatori hanno analizzato le combinazioni plastica-roccia con strumenti spettroscopici, hanno visto che gli atomi di carbonio sulla superficie dei film di polietilene erano legati chimicamente al silicio nella roccia con l’aiuto di atomi di ossigeno. Hou afferma che questo legame potrebbe essere stato guidato dalla luce ultravioletta del Sole o dall’attivita’ metabolica di una fiorente comunita’ di microbi che i ricercatori hanno scoperto vivere sulle rocce di plastica.

Le pellicole di polipropilene che il team ha trovato sembravano essere attaccate alle rocce da forze fisiche piuttosto che da legami chimici. Oltre a influenzare la geologia della Terra, le rocce di plastica sono preoccupanti anche perche’ possono rilasciare microplastiche nell’ambiente. Questi frammenti di plastica possono essere trasportati per lunghe distanze attraverso l’atmosfera e gli oceani, possono penetrare nei tessuti delle piante e potrebbero essere scambiati per cibo dagli animali, inclusi pesci e uccelli.

Per vedere quanta microplastica sarebbe stata rilasciata dai fogli legati alle rocce che hanno trovato, Hou e i suoi colleghi hanno staccato parti delle pellicole e le hanno esposte a cicli umido-asciutto in laboratorio, per simulare cio’ che potrebbe accadere quando il torrente si allaga periodicamente. Il team ha riportato tassi di generazione di microplastica superiori di ordini di grandezza a quelli riportati nei test di laboratorio che imitano la dispersione di plastica nelle discariche, nell’acqua di mare e nei sedimenti marini.

Gerson Fernandino, un geoscienziato dell’Universita’ Federale del Rio Grande do Sul a Porto Alegre, in Brasile, che sta studiando le antropochine sedimentarie, afferma che la ricerca di Hou e’ intrigante, ma che non e’ chiaro se i complessi plastica-roccia rappresentino veramente un nuovo tipo di interazione tra materie plastiche e rocce.

Un nuova epoca geologica

Anche cosi’, afferma Fernandino, i complessi sono i primi del loro genere a formarsi in un ecosistema di acqua dolce: la maggior parte degli altri studi ha esaminato il modo in cui la plastica interagisce con i materiali nelle discariche o in ambienti marini o costieri. Fernandino aggiunge che i risultati “arricchiscono la discussione sulla plastica che interagisce con i processi geologici”, ma sottolinea che i risultati sono preliminari. Hou riconosce che la sua ricerca finora si e’ basata solo su quattro campioni.

Il team sta continuando a cercare altri esempi di interazioni plastiche negli ecosistemi terrestri e caratterizzando ulteriormente i complessi in laboratorio. Alcuni geologi sostengono che questo cambiamento dovrebbe essere riconosciuto come una nuova epoca geologica, l’Antropocene. Nelle prossime settimane l’Anthropocene Working Group, un comitato di scienziati formato dalla International Commission on Stratigraphy, votera’ su quale punto della Terra segna l’inizio di questo periodo geologico, sulla base dei materiali industriali e radioattivi che vi si trovano.

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