Commissione Covid: uscita la bozza, sui vaccini maggioranza divisa

Oggi le commissioni Affari sociali di Camera e Senato avrebbero dovuto votare il testo base della commissione Covid, ma è slittato alla settimana seguente. Ancora divisione sui vaccini da parte della maggioranza
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Oggi le commissioni Affari sociali di Camera e Senato avrebbero dovuto votare il testo base sull’istituzione della commissione parlamentare di inchiesta sulla gestione del Covid ma si è deciso di far slittare alla prossima settimana il via libera. Tre sono le proposte sul tavolo: una della Lega, firmata dal capogruppo Molinari. Una di Fdi del viceministro al Mit Bignami e una dell’ex capogruppo al Senato di Iv Faraone. Si sta tentando un accordo su un testo base. La bozza – visionata dall’AGI – si compone di sette articoli ma sull’articolo 3, ovvero quello legata ai compiti della commissione c’e’, spiegano fonti parlamentari, una divisione nella maggioranza.

La Commissione – si legge al punto g dell’articolo – dovra’ svolgere indagini relative agli acquisti delle dosi di vaccino destinate all’Italia, “nonche’ all’efficacia del piano vaccinale predisposto”. Su quest’ultimo inciso, ovvero sull’efficacia dei vaccini, Forza Italia e la Lega hanno dato parere contrario. E hanno chiesto, spiegano le stesse fonti, di togliere qualsiasi riferimento ai vaccini. “Chi e’ stato al governo nella scorsa legislatura non puo’ avallare la tesi di rimettere in discussione tutto”, osserva una fonte parlamentare che ha sostenuto l’esecutivo Draghi. La divisione, quindi, si registra proprio tra le forze che hanno appoggiato il governo dell’ex numero uno della Bce e chi, invece, era all’opposizione considerato che Fdi punta a sollevare anche il tema dei vaccini.

L’accordo Commissione Covid

In un primo momento l’accordo sembrava vicino, poi la Lega e FI si sono messi di traverso sul tema dei vaccini e si e’ deciso di limare ulteriormente il testo per arrivare al voto sulla Commissione Covid dopo Pasqua. Anche il Terzo polo alla fine ha ‘respinto’ il testo perche’ non viene lasciata la necessaria liberta’ di ‘azione’ alla Commissione e non c’e’ – questa la tesi – alcun riferimento alle regioni e ai comuni.

In ballo c’e’ anche il tema di chi dovra’ presiedere la Commissione Covid. Potrebbe spettare al Terzo Polo ma non c’e’ alcun semaforo verde. Per i lavori della Commissione si prevede – apprende l’AGI – una spesa di 100mila euro per l’anno 2023 e di 300mila euro per ciascuno degli anni successivi.

Il testo

L’articolo 1 della bozza del testo base istituisce una commissione parlamentare di inchiesta sulla gestione dell’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del virus e sul mancato aggiornamento del piano pandemico nazionale. L’articolo 2 tratta della composizione della commissione (quindici senatori e quindici deputati. Nell’articolo 3 si sottolinea che la commissione ha il compito “di svolgere indagini e valutare l’efficacia, la tempestivita’ e i risultati delle misure adottate dal governo e dalle strutture ed enti di supporto al fine di contrastare, prevenire, ridurre la diffusione e l’impatto” del Covid.

Ha il compito di esaminare i documenti e i verbali degli organi collegiali, di accertare le ragioni del mancato aggiornamento del piano pandemico redatto nel 2006, di accertare i motivi della mancata attivazione del piano pandemico nazionale allora vigente, di accertare l’eventuale esistenza di un piano sanitario nazionale per il contrasto del virus e le ragioni della sua mancata divulgazione, di esaminare “la natura e valutare l’efficacia e i risultati delle attivita’ della task-force incaricata di coordinare ogni iniziativa relativa al virus”.

Ed ancora: “di valutare le competenze, la tempestivita’ e l’adeguatezza delle indicazioni e degli strumenti del governo”, delle misure adottate sotto il profilo del potenziamento del servizio sanitario nazionale, di verificare “la quantita’, la qualita’ e il prezzo dei dispositivi di protezione individuale e dei dispositivi medici”, l’esistenza di “eventuali ritardi nella catena degli approvvigionamenti dei beni”, di indagare su “eventuali donazioni ed esportazioni di quantita’ di dispositivi di protezione individuale”, di indagare su “eventuali abusi, sprechi e irregolarita’, comportamenti illeciti e fenomeni speculativi che abbiano interessato l’attivita’, le procedure d’acquisto e la gestione delle risorse destinate al contenimento della diffusione e alla cura della malattia”.

Indagare sulla gestione dell’emergenza Covid

La Commissione Covid inoltre avra’ il compito “di approfondire in particolare gli aspetti della gestione dell’emergenza Covid da parte del Commissario straordinario”. La Commissione potra’ indagare sull’acquisto dei dispositivi di protezione individuali prodotti in Cina, “quali a titolo di esempio 800 milioni di dispositivi individuali e la relativa spesa pari a 1,25 miliardi di euro” I contratti di appalto e di concessione, la progettazione e realizzazione di strutture e unita’ sanitarie destinate ai pazienti affetti da Covid, “degli hub vaccinali, quali ad esempio i centri temporanei di vaccinazione denominate primule, dell’applicazione ‘Immuni’ e della piattaforma unica nazionale per la gestione del sistema di allerta per i contagi e l’acquisto di banchi a rotelle per le istituzioni scolastiche”.

Nella bozza del testo base sarebbe stato tolto il riferimento alla cosiddetta ‘zona rossa’. Da capire anche quale sara’ l’atteggiamento sulla Commissione Covid di Pd e Movimento 5 stelle che, riferiscono fonti parlamentari della maggioranza, in un primo momento hanno minacciato l’Aventino. Ma “il lavoro che si sta portando avanti – sottolinea uno dei parlamentari che sta lavorando al dossier – e’ quello di tentare un accordo piu’ largo possibile.

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