“Rimaniamo fiduciosi che a un certo punto quest’anno saremo in grado di dichiarare la fine di Covid-19 come un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale”, una Pheic. “Ma questo virus è qui per restare e tutti i Paesi dovranno imparare a gestirlo insieme ad altre malattie infettive. Il nuovo Sprp”, Strategic Preparedness and Response Plan, “supporterà i Paesi a compiere questa transizione”. Così Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale Organizzazione mondiale della sanità (Oms), in conferenza stampa Ginevra.
“Siamo molto incoraggiati dal costante calo dei decessi segnalati per Covid-19, che sono diminuiti del 95% dall’inizio di quest’anno. Tuttavia, alcuni Paesi stanno registrando aumenti e nelle ultime quattro settimane 14mila persone hanno perso la vita a causa di questa malattia”. Così Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), in conferenza stampa Ginevra. “Stimiamo che una infezione su dieci si possa trasformare poi in long Covid – ha aggiunto il direttore generale – Un dato che ci suggerisce come in futuro avremo centinaia di milioni di persone con la necessità di cure a lungo termine”.
Piano strategico di preparazione e risposta
Il nuovo Sprp, Piano strategico di preparazione e risposta, sarà “il quarto” e verrà pubblicato “la prossima settimana”, ha anticipato il Dg Tedros. Un documento “progettato per guidare i Paesi, nei prossimi due anni, a passare da una risposta emergenziale e una gestione di Covid sostenuta a lungo termine”. Oggi l’Oms ha invece lanciato un’Iniziativa per la preparazione e la resilienza contro le minacce emergenti o Pret (Preparedness and Resilience for Emerging Threats Initiative).
“Piuttosto che concentrarsi su agenti patogeni o malattie specifici – ha spiegato il numero uno dell’agenzia delle Nazioni Unite per la salute – la Pret adotta un approccio integrato alla pianificazione” in vista di eventuali nuove pandemie, “concentrandosi su gruppi di patogeni e sui sistemi che questi influenzano”. L’iniziativa si focalizza innanzitutto “sugli agenti respiratori tra cui influenza, coronavirus, virus respiratorio sinciziale” Rsv “e altri patogeni ancora sconosciuti”.
Inoltre, siccome “le pandemie sono per definizione eventi globali – ha ricordato il Dg – la Pret è progettata per promuovere la collaborazione tra Paesi, ma anche fra diversi settori”, perché “una pandemia non è solo una crisi sanitaria: colpisce le economie, l’istruzione, il commercio, i viaggi, le catene di approvvigionamento alimentare e altro ancora”. Il documento “sosterrà quindi i Paesi a coinvolgere il maggior numero possibile di settori, così come la società civile, le comunità religiose, i giovani”.