La gestione sostenibile dell’approvvigionamento idrico urbano costituisce delle sfide chiave del nostro tempo. Negli ultimi due decenni, più di 80 città metropolitane in tutta il mondo hanno affrontato gravi carenze idriche a causa della siccità e per l’uso insostenibile dell’acqua. Le proiezioni future sono ancora più allarmanti, dal momento che la crisi idrica sta aumentando pesantemente l”impatto sociale, economico, e politico sulle fasce svantaggiate. In questo studio pubblicato di recente sulla rivista Nature sustainability evidenzia come le disuguaglianze sociali tra gruppi diversi o individui svolgano un ruolo importante nella manifestazione di tali crisi.
Specificamente, a causa di queste disuguaglianze socioeconomiche, l’élite urbane è in grado di sovraccaricare le risorse idriche, escludendo le popolazioni meno privilegiate dall’accesso di base. Attraverso un
approccio interdisciplinare, gli esperti hanno dimostrato come l‘uso irregolare di acqua domestica negli spazi urbani abbiano la tendenza di aumentare il divario tra le fasce più ricche e quelle più svantaggiate.
La crisi idrica urbana nel mondo
L’area metropolitana altamente disuguale di Città del Capo serve come un caso preso in esame in questo studio, per illustrare come l’uso non sostenibile dell’acqua da parte dell’e élite può esacerbare le
crisi idriche urbane almeno quanto il cambiamento climatico o la crescita demografica.
Durante i primi due decenni del solo ventunesimo secolo, più di 80 grandi aree metropolitane stanno sperimentando una siccità estrema e una conseguente carenza d’acqua. Le crisi idriche urbane diventeranno sempre più frequenti, con oltre un miliardo di abitanti residenti che secondo le previsioni sperimenteranno la carenza di acqua nel prossimo futuro.
L’impatto della siccità estrema
Sia nell’emisfero settentrionale che in quello meridionale, molte zone soffrono la siccità estrema e consumi di acqua non sostenibili da alcune fasce della popolazione. Le forniture idriche non riescono a soddisfare la crescente domanda idrica urbana e trovare un equilibrio sostenibile tra la città, il suo entroterra rurale e il rispetto dell’ambiente rappresenta sempre più un’enorme sfida.
Gli studi scientifici tendono a spiegare la crescente domanda dovuto alla tendenza all’espansione delle aree urbanizzate che si va ad aggiungere alla crescita della popolazione. Il cambiamento climatico, nella maggior parte dei casi, è considerato la forza che compromette la disponibilità delle risorse d’acqua dolce alterando le caratteristiche spazio-temporali di temperatura e livelli di precipitazione.
La pressione antropica attuale
Le scienze ingegneristiche hanno fatto importanti progressi nel creare
metodologie per ottimizzare l’intensità della pressione antropica sui
rischi idrometeorologici e le conseguenti crisi idriche. Tuttavia,
questi studi non riescono a rilevare come il potere sociale e l’eterogeneità della popolazione incida sulle fasce della popolazione più vulnerabili.
Spesso arrivare a soluzioni tecnocratiche che rischiano di perpetuare la stessa logica e, a sua volta, la riproduzione dei modelli di acqua irregolare a livelli insostenibili hanno contribuito alla crisi idrica in corso. Le proiezioni della domanda futura di acqua e della siccità mostrano un un rischio allarmante di crisi idrica per molti, se non la maggior parte, delle città in tutto il mondo.
Le attuali politiche ambientali
La gestione dei sistemi idrici urbani rappresenta quindi uno delle sfide più impegnative e serie. Le attuali politiche ambientali sono volte ad affrontare la siccità e le crisi idriche urbane si concentrano principalmente su costruire città resilienti attraverso la creazione di città con più efficienti infrastrutture e tecnologie idriche, che tengano conto della carenza di acqua.
Eppure tali soluzioni tecno-manageriali sono insufficienti per affrontare future le crisi idriche perché trascurano alcune delle cause di questo fenomeno.
Come rendere resilienti alla crisi urbana le città
In primo luogo, le strategie di resilienza si basano esclusivamente sull’aumento dell’approvvigionamento idrico ma non tengono conto degli andamenti idrici attali delle città, in quanto le élite perpetuali livelli di consumo idrico a livelli insostenibili.
In secondo luogo, le sovvenzioni per migliorare l’efficienza idrica aumentando i costi dell’acqua potabile si sono dimostrate inefficaci sia in termini di equità che di sostenibilità ambientale. Pertanto, le future strategie di resilienza alla siccità dovrebbero avere
approcci reattivi basati sulla nozione che la siccità sia episodica. Al contrario, sono necessarie strategie di adattamento più proattive per riconoscere e affrontare i modelli socio-ambientali a lungo termine per risolvere l’attuale crisi idrica urbana.