E’ notizie di queste ore: è morto a 69 anni Umberto Minopoli, politico e manager, presidente dell’Associazione italiana nucleare (Ain) dal 2013. Minopoli nacque a Pozzuoli, in provincia di Napoli nel 1954, è stato segretario della Fgci e poi dirigente del Pci e Presidente dell’Associazione nazionale del nucleare. Aveva definito il nucleare “uno spettro” nel suo ultimo libro, uscito solo qualche anno fa. Minopoli aveva esordito come consigliere del ministro per lo Sviluppo Economico per le politiche industriali. Dal 1993 al 1995 era stato nel Dipartimento Studi del Gruppo Finmeccanica, dal 1996 al 1999 fu capo della segreteria tecnica del ministro delle Attività Produttive tra il 1996 e il 1999 e poi ai Trasporti fino al 2001. Tra il 2002 e il 2004 è stato membro del Cda di Piaggio Aeronautics.
Nel suo libro “Ritorno al futuro”, pubblicato l’anno scorso aveva parlato dell’evoluzione del nucleare e dell’economia italiana, collegando la chiusura delle centrali al progressivo arretramento tecnologico con uno sguardo rivolto anche al futuro, convinto che senza l’atomo non sarà possibile sconfiggere il cambiamento climatico.
Il cordoglio di Napolitano per la morte di Minopoli
Lo ha ricordato Giorgio Napolitano con cui era cresciuto politicamente partendo dalla Federazione del Pci di Napoli. “La sua prematura scomparsa arreca un grande dolore. Di Umberto ho sempre apprezzato il sincero impegno riformista, cui è rimasto fedele anche pagando non pochi prezzi politici; la lucida passione con cui ha portato avanti le sue idee, temperata dall’ironia e dall’umanità di noi napoletani; la dinamica attività manageriale nel settore pubblico. Alla moglie Carmela, ai figli Giacomo e Carlo, ai famigliari e a chi lo ha conosciuto e stimato invio, assieme a mia moglie. Fassino ha reso pubblico in una nota: “Abbiamo iniziato insieme l’impegno politico alla metà degli anni ’70 e in questi cinquant’anni ci siamo accompagnati condividendo mille momenti di impegno comune. E sempre il suo dire e il suo agire erano ragione di arricchimento”.