“Siamo di fronte alla presenza di orsi che hanno avuto in passato e anche nelle ultime settimane comportamenti pericolosi e confidenti. Comportamenti che sono sfociati nell’uccisione di una persona. Questo orso aveva già avuto atteggiamenti di questo tipo in passato. Noi avevamo emesso un’ordinanza di abbattimento e cattura: il Tar e il Consiglio di Stato non ce l’hanno permesso e l’orso è rimasto a piede libero su quella montagna. E’ chiaro che ora l’ordinanza appena firmata vale per quell’orso che appena sarà catturato verrà abbattuto”. Lo ha detto il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, in relazione all’orso che ha ucciso Andrea Papi, 26 anni di Caldes.
“Oggi è una giornata di dolore, che richiede a tutti una riflessione. Siamo vicini alla famiglia, e al funerale le istituzioni della Provincia autonoma di Trento erano presenti. Su Jj4 va detto che noi avevamo chiesto l’abbattimento, poi bloccato da Tar e Consiglio di Stato. In quest’ultima sede avevano anche ricusato il giudice perché avevamo dei dubbi sull’imparzialità”.
“Quanto rilevato dalla comunità della valle di Sole è giusto: il numero di esemplari presenti è superiore alla capacità di tenuta del territorio nel rapporto uomo-orso”, ha aggiunto Fugatti. Il governatore ha poi ha ribadito l’intenzione di riportare il progetto Life Ursus alle previsioni iniziali, riducendo la popolazione presente ora in Trentino. “Il progetto messo in itinere con il Ministero punta a rientrare nei numeri previsti inizialmente. Le modalità con cui farlo dovranno essere decise dai tecnici”, ha precisato. In riferimento agli appelli della famiglia di Andrea Papi, Fugatti ha detto che ora spetta all’amministrazione provinciale “fare le scelte per risolvere il problema”.