Giornata mondiale dell’Omeopatia: oggi 10 Aprile, cosa significa?

Il 10 aprile è la Giornata mondiale dell'Omeopatia, la nascita di questa ricorrenza si deve a Samuel Hahneman, il medico ideatore dell'Omeopatia
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Il giorno 10 aprile di ogni anno, in tutto il mondo si celebra la Giornata mondiale dell’Omeopatia. La nascita di questa ricorrenza si deve a Samuel Hahnemann, il medico tedesco fondatore dell’Omeopatia. Ogni anno vengono organizzati in Italia e in tutto il mondo moltissimi eventi sul tema, sia da parte di medici privati che di associazioni e scuole. L’Omeopatia è ad oggi in Italia una disciplina ancora molto discussa, ma:

Il medicinale omeopatico sarà inserito in prontuario dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) come farmaco, quindi non si potrà parlare di “preparato”. Nel mondo, in diversi Paesi l’Omeopatia è già parte integrante del sistema sanitario ed è inserita anche nelle Università. Anche in Italia esistono esperienze cliniche di “Medicina integrata”, come ad esempio presso l’Ospedale di Pitigliano.

L’omeopatia

L’omeopatia è un trattamento di cura “non convenzionale”, basato sul principio: “il simile cura il simile”. Ovvero riguarda la cura tramite una sostanza responsabile della comparsa di disturbi in persone sane che può aiutare a guarire i medesimi sintomi nelle persone malate. Oggi, sebbene venga impiegata per la cura di numerose malattie, come sottolinea l’Istituto Superiore di Sanità: “non esistono studi scientifici di buona qualità che ne dimostrino l’efficacia“.

L’omeopatia è una medicina dolce, perché non provoca nessuna intossicazione e cura stimolando l’organismo a difendersi, non sostituendosi ad esso né usando meccanismi soppressivi. Si basa sulla centralità della persona e quindi del paziente. Non importa solo il che cosa ma importa anche molto il chi. È metodologicamente diversa dalla medicina tradizionale: il medico allopatico, infatti, tende a ragionare per protocolli. Può essere prescritta in tutte le malattie di pertinenza della Medicina internistica. Attenzione però, non può curare: patologie di pertinenza chirurgica e infezioni gravi. Ad esempio, in presenza di una polmonite batterica, vanno somministrati gli antibiotici. Non cura inoltre le malattie oncologiche. Può solo essere una cura di supporto e affiancamento, a sostegno del paziente che si sottopone ad una terapia oncologica“, spiega il Dottor Marco Lombardozzi, Medico Chirurgo, specialista in omeopatia e psicoterapia

Il processo di diluzione

Tra i principi fondamentali dell’omeopatia, c’è il processo di diluizione e “dinamizzazione”, chiamato succussione. “I medicinali omeopatici derivano da sostanze di origine vegetale, animale, minerale e sono preparati sotto forma di globuli sublinguali, gocce, creme, tinture madri o pillole. Gli omeopati ritengono che più una sostanza è diluita, maggiore è la sua attività nel curare i disturbi. Molti medicinali omeopatici partono da sostanze che sono state diluite così tante volte da non contenere nessuna, o quasi nessuna, delle sostanze di origine“, evidenzia l’Istituto Superiore di Sanità.

Chi è il medico omeopata?

La Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (FNOMCEO) ha stabilito dei criteri formativi obbligatori per la qualifica di medico Omeopata. Già dal 2002, l’Omeopatia è riconosciuta come “atto medico” e da ciò si evince che per esercitare come Omeopata, effettuando una visita completa con relativa prescrizione, è necessario essere laureati in Medicina e Chirurgia (oppure Odontoiatria o Veterinaria) ed essere iscritti ad un Ordine provinciale. Occorre aver frequentato e concluso un corso di formazione specifica e riconosciuta per ricevere la qualifica di “Omeopata”. Chiunque altro commette esercizio abusivo della professione medica

L’omeopata deve essere laureato in medicina, aver frequentato un corso di specializzazione, svolto un periodo di pratica ed essere iscritto all’albo dei medici. La visita con un omeopata consiste generalmente in un colloquio in cui il medico, oltre a chiedere informazioni sulle specifiche condizioni di salute, si informa anche sulla percezione di benessere generale, sullo stato emotivo, sullo stile di vita e sulla dieta. Le cure sono “personalizzate” sulle singole persone, e non è raro che a individui con diversi problemi di salute vengano prescritti gli stessi medicinali omeopatici“, continua l’Istituto Superiore di Sanità.

I farmaci omeopatici

Spesso si sente dire che la cura omeopatica è lenta, non è così. Il concetto di Omeopatia si basa sulla rimozione della causa della malattia e non sulla soppressione del sintomo. I farmaci omeopatici hanno ufficialità AIC (Agenzia Italiana del Farmaco in Italia) e sono riconosciuti dall’AIFA. Si trovano solo in farmacia e si presentano o in tubetti contenenti granuli che non si devono toccare con le mani e si sciolgono in bocca, oppure in soluzioni idroalcoliche e quindi somministrati in gocce. Bisogna ricordare che il farmaco omeopatico è comunque un medicinale e deve essere prescritto solo dal medico poiché può produrre reazioni nell’organismo di vario tipo con conseguenze anche dannose“, conclude il Dottor Lombardozzi.

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