La densità di popolazione nelle città amplifica la portata degli eventi climatici estremi dovuti all’ondata di calore sulle città, rendendo le città più vulnerabili ai fenomeni climatici estremi. In uno studio pubblicato di recente sulla rivista Nature, gli esperti hanno sviluppato un modello climatico. Essi hanno usato le proiezioni multi-scala dei sistemi climatici ed energetici per valutare l’impatto delle future variazioni climatiche e della densità di popolazione urbana sulla transizione energetica in 18 città europee.
Gli studiosi hanno rilevato i cambiamenti di velocità e di temperatura del vento e l’impatto delle città intensamente popolate, nella domanda energetica annuale. Gli autori sostengono che un costo aggiuntivo del 20-60% sarà necessario per la transizione energetica (senza contare gli efficientamenti tecnologici delle costruzioni) per garantire la resilienza climatica.
Lo sviluppo urbano attuale
L’attuale mancata considerazione dei fenomeni climatici estremi ridurrà l’affidabilità delle previsioni fino al 30%. Le infrastrutture energetiche nelle aree urbane densamente popolate del sud Europa è sicuramente vulnerabile all’impatto della sovrappopolazione, che richiede migliori impianti di efficienza energetica in fase di progettazione, per ottimizzare i costi energetici delle abitazioni.
Infatti, le città svolgono un ruolo importante nella crescita economica globale; si stima che generano più del 60% del prodotto interno lordo totale (PIL) e sono in crescita da qui al 2060. Le nostre abitazioni ospiteranno ulteriori 2,1 miliardi di persone entro il 2050. Il contributo economico delle aree urbane è responsabile del 70% delle emissioni antropogeniche globali di CO2. Questo stato di cose incide fortemente sul cambiamento climatico, causando un aumento degli eventi meteorologici estremi.
I fenomeni climatici estremi
Oggi questi eventi estremi hanno aumentato notevolmente il tasso di mortalità. Entro il 2050, i danni cumulativi causati dal cambiamento climatico potranno raggiungere gli 8 mila miliardi di dollari e ritarderanno sicuramente la crescita del prodotto interno lordo del 6,6% nelle proiezioni da qui al 2100.
Pertanto, migliorare la resilienza delle città ai cambiamenti climatici e lo sviluppo sostenibile, ottimizzando la densità urbana, è una sfida significativa che richiede un’attenzione immediata. La trasformazione del settore energetico è fondamentale per migliorare la resilienza al riscaldamento globale nelle città. L’impatto del cambiamento climatico e le possibili conseguenze a cascata rendono complessa la transizione energetica.
La domanda energetica attuale
Ad esempio, la domanda energetica degli edifici aumenterà notevolmente a causa degli eventi climatici estremi, come la siccità (fino al 400% per il solo raffreddamento), aumentando la probabilità di interruzione dell’alimentazione energetica.
La complessità degli ambienti urbani rende anche più difficile affrontare le questioni energetiche, mentre le città cercano di rispondere alle sfide del cambiamento climatico. I grattacieli, i marciapiedi e altre superfici nelle aree urbane, mentre vi sono cambiamenti significativi nella velocità del vento all’interno delle città, assorbono e trattengono il calore in modo consistente e ciò porta ad un aumento della temperatura percepita. Questo fenomeno è noto come isola di calore urbana (UHI), ed aumenta di conseguenza la domanda di energia di raffreddamento (fino al 40%) amplificando ulteriormente l’impatto degli eventi climatici estremi sulla popolazione globale.