Il Mar Mediterraneo e l’Oceano Atlantico orientale sono caldi come non mai; hanno raggiunto un record ben visibile anche dallo spazio. Si tratta delle immagini fornite dai satelliti europei Copernicus, grazie all’attività di monitoraggio dell’ambiente marino (Cmems), che mostrano che le temperature relative alla superficie del mare sono ben 3 gradi sopra i normali valori di riferimento per la data del 10 aprile.
Questi dati confermano quelli preliminari forniti dall’Agenzia nazionale americana per gli oceani e l’atmosfera (Noaa), che hanno rivelato che la temperatura media globale della superficie marina ha raggiunto il massimo storico dall’inizio del monitoraggio satellitare.
Le temperature globali
In particolare, la superficie dell’oceano ha raggiunto una temperatura di 21,1°C all’inizio di aprile, battendo il precedente massimo di 21°C stabilito nel 2016. Queste conclusioni sono presenti anche in un articolo pubblicato sul quotidiano britannico The Guardian.
Negli ultimi tre anni il fenomeno oceanico e atmosferico noto come La Niña ha contribuito a ridurre le temperature e a smorzare l’effetto dell’aumento delle emissioni di gas serra. La Niña è infatti la controparte fredda di El Niño e abbassa le temperature superficiali dell’Oceano Pacifico di 3-5°C, con effetti notevoli sul clima globale.
La fine di La Niña
Questo fenomeno sembra oramai giunto al termine e pare inoltre che entro la fine dell’anno verrà rimpiazzato da El Niño, con un conseguente aumento del rischio di condizioni meteorologiche estreme.
“La Niña è giunta al termine“, afferma Mike McPhaden della Noaa. “Questo prolungato periodo di freddo stava abbassando le temperature superficiali medie globali di mari e oceani. Ora che è finito – aggiunge McPhaden – probabilmente vedremo arrivare il segnale del cambiamento climatico forte e chiaro“. I dati della Noaa, che non includono le regioni polari, arrivano per lo più dai satelliti, ma anche da misurazioni effettuate con navi e boe.