L’inquinamento aumenta il rischio di problemi psichiatrici

L’inquinamento atmosferico fa salire il rischio di ansia e depressione: lo indica la ricerca
MeteoWeb

L’inquinamento atmosferico aumenta il rischio di problemi psichiatrici. Restare esposti a lungo a inquinanti presenti nell’aria, come l’ozono o il particolato, fa salire il pericolo di soffrire di ansia e depressione. Lo dimostrano studi recentissimi, a riprova di quanto l’inquinamento, che sia da smog o anche da rumore, ricopra un ruolo molto importante nello sviluppo di problemi psichiatrici. Di questo e della complessa interazione tra cambiamenti climatici e salute mentale si è parlato nel corso del convegno “Il cervello e i cambiamenti. Le sfide climatiche, ambientali, affettive e adattive” che si è aperto oggi a Bormio e che per tre giornate metterà a confronto oltre 50 tra i massimi esperti italiani della materia.

A evidenziare l’effetto degli inquinanti sulla salute mentale, ha spiegato Alfonso Tortorella, ordinario di psichiatria all’Università degli studi di Perugia, “è uno studio condotto in Umbria, pubblicato su Epidemiology and Psychiatric Science”. “Per due anni, dal 1° gennaio 2015 al 31 dicembre 2016 – ha sottolineato – sono stati raccolti i dati relativi agli accessi ai servizi di emergenza psichiatrica degli ospedali generali di Perugia e Foligno, collegandoli con i livelli di inquinanti atmosferici. L’osservazione dei 1860 casi complessivi di ricoveri in Pronto Soccorso per disturbi mentali (1461 dei quali a Perugia e 399 a Foligno) ha permesso di individuare proprio nell’ozono l’inquinante che poteva essere collegato al ricovero”.

Anche studi internazionali avvalorano l’ipotesi del rapporto tra smog e disturbi mentali, in particolare una ricerca condotta in Gran Bretagna, pubblicata su JAMA Psychiatry e condotta su 389.185 persone, ha individuato 13.131 individui con depressione e altri 15.835 colpiti da ansia. L’indagine ha appurato anche che il rischio di entrambi questi problemi aumenta nelle persone che vivono in aree più inquinate. Ancora non è chiaro cosa colleghi l’inquinamento con ansia e depressione, perché si tratta di analisi statistiche. Ma resta il dato chiave. “Durante i lavori approfondiremo le correlazioni fra cambiamento socio-culturale e psicopatologia, fra ambiente e psicopatologia, i ‘nuovi disturbi’, ma anche come si sono modificate le espressioni psicopatologiche delle malattie psichiche – spiega Claudio Mencacci, direttore emerito di Neuroscienze al Fabetebenefratelli di Milano -. E naturalmente faremo il punto sulle nuove opportunità terapeutiche”.

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