“La parte dell’Osservazione della Terra non è ancora completamente sviluppata” nel settore spaziale e ci sono “molte potenzialità” inespresse, per cui “arriviamo nel momento giusto con il programma IRIDE“. A sottolinearlo è stato il Direttore dei Programmi di Osservazione della Terra dell’Agenzia Spaziale Italiana, Roberto Formaro, intervenendo oggi all’ESA-Esrin di Frascati alla presentazione della timeline e del team industriale e scientifico di IRIDE, il nuovo grande programma italiano di Osservazione della Terra finanziato dal PNRR.
“I servizi – otto grandi servizi – che arriveranno da IRIDE hanno grandi potenzialità anche commerciali” e adesso “abbiamo bisogno solo dei clienti che sicuramente ci sono“, ha aggiunto Formaro, spiegando che con IRIDE “avremo immagini ‘sempre fresche’” delle zone su cui passano e ripassano i satelliti del sistema IRIDE. “Stimare il mercato commerciale di IRIDE è difficile perché comprende molte istituzioni. IRIDE però veramente è un elemento innovativo con il suo market place e la sua ‘costellazione di costellazioni’ che va ad integrare, con una maggiore risoluzione e nuove tecnologie diverse, i segmenti che mancavano di fatto“, ha spiegato Formaro.
Ora che sono partiti i lavori per realizzare IRIDE, che sarà in orbita a partire dal 2025, si lavora già alla prossima grande sfida: realizzare un vero mercato per i servizi che se ne otterranno. “IRIDE non è una megacostellazione – ha spiegato Formaro – ma può essere definita meglio come una costellazione ‘tattica’ perché risponde a un ‘vuoto’ di copertura delle attuali costellazioni satellitari. IRIDE nasce ‘on demand’, ossia rispondendo alle esigenze degli utenti”, che sono le pubbliche amministrazioni italiane, a partire dai ministeri e gli anti di ricerca o di tutela del territorio e delle risorse ma anche le piccole istituzioni, come le regioni, che oggi sono ancora poco digitalizzate o comunque poco abituate ad usare dati satellitari.
“IRIDE non è dunque solo un gruppo di satelliti in orbita ma un grande programma il cui vero valore aggiunto saranno i servizi che ne nasceranno”, ha aggiunto Formaro. Prodotti e servizi, il cosiddetto ‘downstream’, saranno la grande sfida di IRIDE: dati che siano prima di tutto utili alle pubbliche amministrazioni ma che sappiamo anche attirare l’interesse di aziende europee e internazionali così da rendere l’intera costellazione un progetto economicamente sostenibile e autosufficiente.