La Germania ha intenzione di chiudere definitivamente le sue ultime tre centrali nucleari. Il processo di spegnimento degli impianti inizierà sabato 15 aprile ma durerà anni. Si tratta infatti di un doverosamente graduale rallentamento. “Dalle 22.00 ridurremo la potenza dell’impianto di 10 megawatt al minuto”, ha dichiarato la centrale bavarese Isar 2, che si trova non molto lontana da Monaco. “Quando la potenza del reattore avrà raggiunto circa il 30%, non verrà più immessa energia nella rete ad alta tensione e il generatore verrà automaticamente scollegato dalla rete elettrica“.
Un processo simile riguarderà le turbine delle centrali di Emsland (nord-ovest) e Neckarswestheim (sud-ovest). Quest’ultima sta funzionando già a “circa il 70% della sua capacità reale” da metà gennaio, come spiega Jörg Michels, responsabile della divisione nucleare della società energetica EnBW, che gestisce il sito.
Il processo di spegnimento della centrale nucleare
Lo spegnimento di una centrale nucleare è “un processo di routine” spesso utilizzato durante le ispezioni, ha detto Michels. “La cosa particolare è che avverrà per l’ultima volta” in questo reattore ad acqua pressurizzata. Il reattore non invierà più acqua pressurizzata ad alta temperatura alla sala macchine, e pertanto le turbine smetteranno di produrre elettricità per la rete ad alta tensione.
Non ci saranno festeggiamenti per le celebrare lo spegnimento delle centrali a Neckarwestheim, ma “la direzione ha deciso di essere presente” in segno di “rispetto per i dipendenti” che sono complessivamente 650 sul sito. Nei giorni successivi, la reazione atomica a catena delle barre di combustibile sarà “completamente interrotta” per permettere “il raffreddamento del ciclo atomico dell’impianto“, come segno della fine dell’attività delle centrali, come ha detto Michels.
Cosa avverrà dopo
La Germania ha scelto di procedere con lo smantellamento immediato delle centrali dopo la loro chiusura, senza passare attraverso una fase intermedia. I 193 elementi di combustibile nel nocciolo del reattore, ancora altamente radioattivi, saranno trasferiti in una piscina di stoccaggio in un edificio adiacente.
Essi rimarranno immersi per 3-5 anni, fino a quando saranno imballati in contenitori “Castor” e trasportati a tempo debito in un sito di sepoltura. Lo smantellamento dei singoli componenti dell’impianto inizierà “all’inizio del prossimo anno“, una volta ottenute tutte le autorizzazioni, secondo Michels. “Siamo ben preparati“, spiega il manager, mentre EnBW ha già altri quattro reattori in fase di smantellamento, il più vecchio dal 2008.
Lo scenario futuro
Lo smantellamento degli impianti nucleari durerà circa quindici anni. La scelta di un sito di interramento profondo per le scorie nucleari altamente radioattive della Germania è stata ritardata. Secondo il piano originale, la fase di ricerca doveva essere completata entro il 2031, con l’obiettivo di avere un sito disponibile entro il 2050. Ma alla fine del 2022, l’agenzia federale responsabile delle scorie nucleari ha proposto di rinviare la ricerca a una data molto più lontana: fino al 2046 o addirittura al 2068, a seconda dello scenario.
Serviranno sicuramente altri 20 anni per trasportare il primo pacchetto radioattivo nel luogo prescelto. Nel frattempo, i rifiuti ad alta attività vengono stoccati in strutture di stoccaggio provvisorie appositamente progettate.
Una scelta ambientale per le nuove generazioni
I rifiuti a bassa attività e a vita breve saranno stoccati in modo permanente nell’ex miniera di ferro di Konrad, vicino a Salzgitter (Bassa Sassonia), la cui messa in funzione è prevista per il 2027. Un sito di stoccaggio definitivo dovrebbe consentire di conservare le scorie nucleari in modo sicuro per almeno un milione di anni.
“Più di 30.000 generazioni saranno ancora colpite dalle conseguenze della tecnologia nucleare, che nel nostro Paese è in funzione solo da 60 anni“, ha dichiarato l’ex ministro dell’Ambiente Barbara Hendricks nel 2017.