La missione JUICE dell’Agenzia Spaziale Europea è partita verso Giove e le sue tre lune. Il decollo è avvenuto dallo spazioporto di Kourou nella Guyana francese alle 14:14 ora italiana. Ieri le squadre del Centro Spaziale della Guyana avevano sospeso i preparativi a causa di condizioni meteo avverse.
La sonda si è separata come previsto dal lanciatore a un’altitudine di 1.500 km, 27 minuti dopo il lancio dal Centro Spaziale. Annunciata anche l’acquisizione del segnale.
La missione europea riapre un’antica pagina della scienza italiana: a bordo è installata infatti una placca nella quale vi è la riproduzione del frontespizio e delle due pagine del libro “Sidereus Nuncius” di Galileo Galileo nel quale lo scienziato italiano nel 1610 aveva delineato le lune di Giove verso le quali si dirige la moderna missione JUICE appena decollata.
“Una settimana significativa per lo Spazio italiano. Dopo la presentazione di due giorni fa del progetto IRIDE, la costellazione di satelliti per l’osservazione della Terra, oggi la sonda JUICE è partita verso Giove e le sue lune. Nella missione ESA l’Italia ha un ruolo di primo piano attraverso l’Agenzia Spaziale Italiana, enti di ricerca, università e le eccellenze imprenditoriali del settore. Grande soddisfazione e profondo orgoglio per il sistema spaziale del Paese, determinante per la buona riuscita della missione avviata con il lancio di oggi,” ha dichiarato il Ministro delle Imprese e Made in Italy, con delega alle politiche relative ai programmi spaziali e aerospaziali, Adolfo Urso.
“Abbiamo seguito con orgoglio il lancio della missione JUICE dell’Agenzia Spaziale Europea, a cui l’Italia partecipa con un ruolo di primo piano. La sonda, a cui ha fortemente collaborato l’Agenzia Spaziale Italiana, viaggerà verso Giove, per studiare le sue lune ghiacciate,” ha commentato Valentino Valentini, vice Ministro delle Imprese e del Made in Italy. “Molte fondamentali componenti sono realizzate dal gruppo Leonardo, in collaborazione, tra gli altri, con l’Istituto nazionale di astrofisica, con l’Università di Trento e con La Sapienza di Roma in una sinergia vincente tra alcune delle nostre eccellenze. Le capacità, le competenze, il know-how dell’Italia nel settore aerospaziale sono conosciute e apprezzate in tutto il mondo e la volontà del governo è di sostenere e valorizzare tutto il settore, che diventerà sempre più esteso e dunque sempre più importante per il nostro Paese“.
“E’ con grande orgoglio che guardiamo al decollo di JUICE, la sonda dell’Agenzia Spaziale Europea, che dovrà investigare la potenziale abitabilità delle lune ghiacciate di Giove,” ha affermato il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini. “Parliamo di una delle più grandi e importanti missioni dell’ESA, a cui l’Italia ha fortemente contribuito con le sue eccellenze nel settore della ricerca spaziale. Istituti di ricerca e università coordinati dall’Agenzia Spaziale Italiana hanno ideato e realizzato più di un terzo degli strumenti di una missione destinata a segnare un altro importante traguardo nella storia della ricerca spaziale. Siamo fieri dei nostri ricercatori e delle nostre ricercatici, autentico patrimonio scientifico nazionale. E’ anche grazie a loro se questa nuova e incredibile avventura parla italiano“.
La missione di JUICE
Giove e le sue lune ghiacciate – Ganimede, Europa e Callisto – saranno il fulcro dell’indagine di JUICE (Jupiter Icy Moon Explorer) che cercherà inoltre di studiare quali sono le condizioni per la formazione dei pianeti e la comparsa della vita e come funziona il Sistema Solare.
JUICE sfrutterà la spinta gravitazionale della Terra, della Luna e di Venere compiendo 4 flyby planetari e dopo un viaggio di 8 anni raggiungerà Giove. Tra il 2030 e il 2034 la sonda effettuerà il tour del gigante gassoso e delle sue lune. Sono previsti 35 flyby che permetteranno a JUICE di studiare il sistema gioviano.
La missione prevede lo svolgimento di una complessa serie di compiti: dall’osservazione dell’atmosfera e della magnetosfera di Giove, a quella dell’interazione delle lune galileiane con il pianeta.
JUICE effettuerà diversi flyby di Ganimede nel 2034, che garantiranno alla sonda il primato di primo veicolo spaziale ad orbitare intorno a una luna diversa da quella terrestre. La missione terminerà nel 2035.
Il contributo italiano
Ampio il coinvolgimento italiano in questa missione e in particolare dell’ASI affiancata dalla comunità scientifica nazionale, per la quale sono stati realizzati 3 strumenti a guida italiana: il Radar RIME, la camera JANUS, lo strumento di Radio Scienza 3GM.
- RIME (Radar for Icy Moon Exploration), radar sottosuperficiale ottimizzato per penetrare la superficie ghiacciata dei satelliti Galileiani fin alla profondità di 9 Km con una risoluzione verticale fino a 30 m. Per il radar RIME, Il cui Principal Investigator è dell’università di Trento, è prevista anche una collaborazione sull’uso e condivisione dei dati scientifici anche con il Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA.
- JANUS (Jovis, Amorum ac Natorum Undique Scrutator), una camera ottica per studiare la morfologia ed i processi globali regionali e locali sulle lune e per eseguire la mappatura delle nubi di Giove. Per Janus, Leonardo ha realizzato, anche grazie alla collaborazione dell’Università Partenope di Napoli e dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), la telecamera ad alta risoluzione dedicata al monitoraggio dell’atmosfera di Giove e lo studio delle sue tre lune ghiacciate per la ricerca di ambienti in grado di ospitare forme di vita. La telecamera, che verrà utilizzata sotto la responsabilità scientifica dell’INAF, è stata realizzata anche grazie alla collaborazione con l’agenzia tedesca DLR, che ha partecipato allo sviluppo attraverso un accordo bilaterale con ASI.
- 3GM (Gravity and Geophysics of Jupiter and the Galilean Moons) per radio scienza che comprende un transponder in banda Ka ed un oscillatore ultrastabile (USO), realizzato in collaborazione con l’agenzia spaziale Israeliana (ISA). Esso Sarà utilizzato per studiare il campo di gravità fino alla decima armonica di Ganimede e l’estensione degli oceani interni sulle lune ghiacciate. L’esperimento 3GM sarà inoltre supportato dall’accelerometro ad alta precisione (HAA) necessario per calibrare i disturbi dinamici interni del satellite, in particolare dovuti al movimento del propellente nei serbatoi.
Importante inoltre il coinvolgimento italiano per quanto riguarda la testa ottica dello strumento MAJIS (Moons and Jupiter Imaging Spectrometer), uno spettrometro iper-spettrale ad immagine per osservare le caratteristiche e le specie minori della troposfera di Giove nonché per la caratterizzazione dei ghiacci e dei minerali sulle lune ghiacciate. MAJIS, di responsabilità francese è stato realizzato con un accordo bilaterale tra ASI e CNES e vede la partecipazione dell’INAF nel coordinamento delle attività scientifiche dello strumento.
Gli Enti e Università che compongono i team scientifici per i 4 strumenti a partecipazione italiana sono: INAF – Istituto Nazionale di Astrofisica (con le sedi di Roma, Teramo, Padova e Catania), Università di Trento, Sapienza Università di Roma, Università di Roma Tre, Università D’Annunzio di Pescara, Fondazione Bruno Kessler (FBK), Università di Bologna, Università di Tor VergataRoma, Istituto Geoscienze e Georisorse (IGG) del CNR, Università Partenope di Napoli, CISAS – Università Padova, Politecnico di Milano, Università del Salento.
Per quanto riguarda le industrie nazionali, la realizzazione degli strumenti vede il coinvolgimento sia di Thales Alenia Space che Leonardo. La prima si è occupata della realizzazione dello strumento RIME, del transponder in banda Ka di 3GM e dell’accelerometro HAA. La seconda ha assunto la responsabilità nella realizzazione dello strumento JANUS e della testa ottica di MAJIS. Di Leonardo sono anche i pannelli solari di JUICE, i più grandi mai realizzati per una missione interplanetaria.
Gli strumenti sono stati realizzati grazie ad una grande collaborazione della comunità scientifica nazionale e della nostra industria ma anche attraverso diverse cooperazioni internazionali tra l’ASI e il JPL/NASA, l’agenzia tedesca DLR, la francese CNES e l’agenzia spaziale Israeliana, ISA.