E’ in arrivo un’altra nube di plasma solare, un’espulsione di massa coronale (CME), ma stavolta non causerà una violenta tempesta geomagnetica. A differenza della CME che ha colpito direttamente la Terra il 23 aprile, la prossima CME sferrerà solo un colpo di striscio. La nube di particelle cariche è stata scagliata nello Spazio il 24 aprile da un’esplosione nell’emisfero australe del Sole: la maggior parte della CME passerà in modo innocuo a Sud del nostro pianeta. Tempeste geomagnetiche classe G1 sono possibili domani, 27 aprile, all’arrivo della CME.
Cos’è un’espulsione di massa coronale
Un’espulsione di massa coronale (CME, acronimo dell’inglese coronal mass ejection) è un’espulsione di materiale dalla corona solare. Il materiale espulso, sotto forma di plasma, è costituito principalmente da elettroni e protoni: quando questa nube raggiunge la Terra può disturbare la sua magnetosfera.
Cos’è una tempesta geomagnetica
Quando sul Sole si verificano fenomeni di attività improvvisa e violenta, come i brillamenti, vengono emesse grandi quantità di particelle ad alta energia che viaggiano velocemente nello Spazio, a volte scagliate in direzione della Terra: questa corrente di particelle viene frenata e deviata dal campo magnetico terrestre, che a sua volta ne viene disturbato e distorto.
Quando avviene questo “impatto” la magnetosfera terrestre (la regione attorno alla Terra pervasa dall’azione del suo campo magnetico) subisce un forte contraccolpo che può causare blackout temporanei nelle reti elettriche o nei sistemi satellitari di comunicazioni. Alle tempeste geomagnetiche è anche associato il ben noto fenomeno delle aurore polari.