In che modo la filiera dell’olio di palma può influenzare il benessere dell’uomo e del pianeta? Quali sono le politiche e le innovazioni che promuovono la produzione sostenibile dell’olio di palma? E in futuro, quali sono le prospettive per la filiera dell’olio di palma tenendo conto della sfida di conciliare gli obiettivi di sicurezza alimentare e benessere sociale minimizzando l’impatto ambientale?
È stato questo il punto di partenza delle riflessioni del Presidente dell’Unione Italiana per l’Olio di palma sostenibile, Mauro Fontana durante il panel Innovazione per l’Uomo e il Pianeta, che si è tenuto venerdì 21 aprile nell’ambito dell’European Innovation for Sustainability Summit 2023, al quale ha preso parte, insieme a Gladys H. Morales, la responsabile per l’innovazione di IFAD, l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dello sviluppo agricolo, Gianluca Ansalone (Novartis Italia), Fabio Tentori (Enel X Global Retail) e Gianluca Togna (Takeda Italia). Innovazione e cooperazione per la sostenibilità sono stati i temi al centro del Summit organizzato dall’European Institute of Innovation for Sustainability (EIIS) dal 21 a 22 aprile a Roma, con il patrocinio del Parlamento Europeo.
“Oggi non possiamo parlare di sviluppo sostenibile senza parlare anche di innovazione e cooperazione. Essenziali elementi per affrontare la grande sfida a cui siamo tutti chiamati, ovvero quella di trovare un equilibrio tra la necessità di assicurare uno sviluppo ambientale, sociale ed economico sostenibile e l’aumento della richiesta di materie prime per far fronte alla crescente domanda alimentare connessa alla crescita demografica e all’esigenza di combattere la denutrizione che affligge gran parte dei Paesi in via di sviluppo”, ha affermato Mauro Fontana, Presidente dell’Unione Italiana Olio di Palma Sostenibile.
Quando parliamo di innovazione con riferimento all’olio di palma non ci riferiamo solo a quella tecnologica ma anche al modo di approcciare i problemi, abbandonando i pregiudizi e le contrapposizioni per individuare soluzioni sinergiche per rispondere alle sfide globali legate allo sviluppo sostenibile nelle sue tre dimensioni (ambientale, sociale ed economico). Gli sforzi di ricerca sono indirizzati verso la riduzione dell’impatto ambientale e l’aumento dell’efficienza e della sostenibilità. Ci sono ampi margini per elevare ulteriormente le già ottime rese per ettaro e aumentare la produttività senza ulteriore consumo di risorse e per migliorare le condizioni di lavoro e l’inclusione attraverso tecniche agronomiche più avanzate, replanting, agricoltura di precisione, meccanizzazione e automazione. Un contributo fondamentale possono darlo le nuove tecniche di telerilevamento integrate con tecnologie basate su Intelligenza Artificiale e blockchain, che trovano applicazione non solo per il monitoraggio ambientale e la tracciabilità, ma anche per migliorare l’efficienza e la sostenibilità delle produzioni. L’avanzamento ed il trasferimento delle innovazioni richiede tuttavia innovazione anche nelle forme di cooperazione e partenariato tra pubblico e privato, per trovare soluzioni più eque ed inclusive che non lascino nessuno indietro. Non da ultimo, una importante innovazione è richiesta nel modo di comunicare, per generare maggiore awareness da parte di tutti gli stakeholder, compresi i consumatori.
“Sicuramente c’è ancora molta strada da fare – ha concluso Fontana – ma certamente l’olio di palma sostenibile rappresenta una valida risorsa nel contesto attuale e futuro, così come confermato dalla scienza e anche da molte ong, tra cui Amici della Terra e Orangutan Land trust, membri sostenitori dell’Unione, e naturalmente il WWF, tra i fondatori della Roundtable on Sustainable Palm Oil (RSPO), che si oppongono fermamente al boicottaggio indiscriminato dell’olio di palma e promuovono l’olio di palma sostenibile come la migliore alternativa”.