Assemblea durissima ieri sera all’Ordine dei Medici di Trento dove si doveva votare il bilancio 2022, chiuso con circa 100mila euro di attivo, e aggiornare sull’acquisto della nuova sede alle Albere, rimandata per la difficoltà di vendere l’attuale. Ma l’argomento della discussione – come era stato preannunciato da una PEC anonima inviata ai professionisti – è stata la gestione pandemica e soprattutto l’obbligo vaccinale che ha visto i sanitari inadempienti privati del lavoro, mentre in 7 hanno subìto anche provvedimenti disciplinari.
“Una profilassi che – ha dichiarato il dr Roberto Cappelletti, il primo a prendere la parola tra urla e addirittura insulti fra le parti – non era supportata da sufficienti dati scientifici, una fretta di somministrazione contraria alla deontologia che ha delegittimato l’ordine determinando la sensazione di una professione svenduta alla politica.” A prendere la parola sulla stessa linea, una decina di medici, fra cui il dr Paolo Lisi, che chiesto conto della mancata comunicazione ai medici vaccinatori dell’obbligo di prescrizione che esiste per la categoria di farmaci a cui appartengono i vaccini Covid, mentre il dr Valerio di Giannantonio ne ha difeso l’efficacia citando la propria esperienza nelle prime e seconde fasi della pandemia.
Bocciata la richiesta di voto segreto, alla fine il bilancio è passato con 187 contro 55 contrari, il consiglio non è caduto ma la spaccatura resta profonda, non solo in Trentino. “Ce lo aspettavamo” – ha dichiarato il presidente Marco Ioppi – “è quello che sta accadendo in tutta Italia, c’è una spaccatura ideologica difficile da ricomporre, il Covid ci ha lasciato anche questo”.