La disuguaglianza economica è in aumento in molti paesi a livello globale, e questo può comportare una palese vulnerabilità sociale ai pericoli naturali. Lo studio pubblicato di recente su Nature sustainability analizza come la disuguaglianza di reddito incidano notevolmente sulla mortalità ai disastri naturali in 67 paesi a medio e ad alto reddito tra il 1990 e il 2018. I risultati dello studio mostrano che la significativa associazione tra la disuguaglianza di reddito e la mortalità dopo questi disastri naturali persiste. I ricercatori hanno tenuto conto del prodotto interno lordo reale pro capite, dell’età e di altre variabili complesse da analizzare.
Sulla base dei risultati dello studio, gli esperti ritengono che la distribuzione della ricchezza sempre più irregolare merita maggiore attenzione nell’ambito della ricerca internazionale sui rischi di catastrofi e sulle misure politiche di arginamento del problema.
Il rapporto tra pericoli naturali e povertà
“Quando c’è pioggia o neve, si possono fare più soldi“, ha spiegato un
operatore che si occupa della consegna di cibo che aveva guadato un lago di acqua alluvionale in ginocchio a causa delle precipitazioni estreme dell’uragano Ida a New York City.
Nonostante New York sia una delle città più ricche del mondo, molti
non poteva permettersi di perdere anche un solo turno lavorativo. La tempesta ha causato un numero di vittime elevato, in particolare negli appartamenti sotterranei illegali. Questa situazione evidenzia il rapporto della povertà e le condizioni abitative inadeguate. Le condizioni meteorologiche e i disastri naturali rendono assolutamente vulnerabili le popolazioni più svantaggiate.
I disastri naturali causati ai cambiamenti climatici
Questo dato è sicuramente allarmante dal momento che il divario tra ricchi e poveri è presente in gran parte dei Paesi di tutto il mondo, mentre il cambiamento climatico sta intensificando gli episodi di precipitazioni estreme e, quindi, aumenta la mortalità dei grandi eventi alluvionali.
La disuguaglianza economica si riferisce alla distribuzione disuguale del reddito e alla ricchezza all’interno delle società. In molti Paesi, il
crescente divario tra ricchi e poveri che si è sviluppato a partire dal 1980 e ha rovesciato la teoria di Kuznets diffusa in passato che
afferma che le forze di mercato alla fine ridurranno le disuguaglianze
come sviluppo dell’economia. Inoltre, la ricerca ha dimostrato che i livelli di disuguaglianza di reddito all’interno dei Paesi possono esacerbare le perdite umane a causa dei pericoli naturali.
Le cause della vulnerabilità dei poveri ai pericoli naturali
Una serie di fattori può contribuire alla correlazione tra disuguaglianza di reddito e la mortalità causata dai pericoli naturali, e questi si riferiscono sia alla povertà sia alla sproporzione del reddito pro-capite tra ricchi e poveri. In primo luogo, una disuguaglianza elevata di reddito è segnale che una gran parte della popolazione sta vivendo nella povertà, e che questo divario può aumentare la vulnerabilità durante e dopo un disastro.
Per esempio, gli individui che vivono in povertà possono mancare delle risorse necessarie per prepararsi o evacuare di fronte a un allagamento. Pensiamo per esempio alle inondazioni del New Orleans nel 2005 durante l’uragano Katrina. Questo è un caso di come la disuguaglianza sociale e razziale nei quartieri a basso e bassissimo reddito ha reso le persone povere più vulnerabili al disastro di Katrina.
Il caso dell’uragano Katrina
In primo luogo, gli argini non hanno funzionato e ciò ha causato le inondazioni più gravi in quartieri a basso reddito, tra cui il Lower Ninth Ward nell’area di San Bernard. In secondo luogo, le persone che abitavano nei quartieri a basso reddito avevano un limitato accesso alle auto o ad altri mezzi di trasporto, e di conseguenza molti di loro non sono stati in grado di evacuare in tempo.
Terzo punto, la maggior parte delle persone in queste zone vivevano in camper o in case costruite sui bastoni, che erano altamente sensibili al pericolo di allagamento. Infine, si è verificata una grave contaminazione dell’aria dopo l’inondazione in queste aree, in quanto la maggior parte dei siti industriali e tossici del New Orleans erano situati in quartieri a basso reddito.