Michelle Stirling, responsabile delle comunicazioni per Friends of Science Society, ha parlato della pubblicazione del Riepilogo per i responsabili politici (SPM) del Rapporto di sintesi dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), che ha provocato una raffica di titoli terrificanti sui giornali. Friends of Science Society è un gruppo indipendente di ingegneri e scienziati della terra, dell’atmosfera e del sole, che da 20 anni fornisce approfondimenti sulla scienza del clima. Tra i temi trattati da Striling, c’è un focus sul tema “Keep 1.5 Alive”. Il riferimento è all’obiettivo di 1,5°C dello Special Report 1.5 (SR1.5) dell’IPCC del 2018. Questo rapporto speciale chiedeva agli scienziati dell’IPCC di valutare i rischi climatici di mezzo grado in meno di riscaldamento rispetto all’obiettivo di 2°C fissato dall’accordo di Parigi nel 2015. L’idea è che se le nazioni riducessero le proprie emissioni per raggiungere questi obiettivi, allora gli eventi meteorologici estremi non accadrebbero e il riscaldamento globale si fermerebbe. Ma si tratta di idee senza senso, non supportate dalla scienza.
Stirling spiega come questi obiettivi di 1,5°C e 2°C siano solo obiettivi politici, non scientifici, ed evidenzia che “la scienza” del rapporto IPCC AR6 Working Group I dell’agosto 2021 non riportava l’esistenza di una “emergenza climatica” o di una “crisi climatica” (menzionata solo una volta in riferimento alla copertura mediatica!).
Il Riepilogo per i responsabili politici dell’IPCC
“Il modo in cui questo Riepilogo per i responsabili politici è stato preparato è con un gruppo di delegati politici seduti in una stanza che l’hanno approvato riga per riga. Quindi, questo non è un documento scientifico. Questo è un documento politico”, evidenzia Stirling. “E come parte della propaganda intorno a questo Riepilogo per i responsabili politici”, appaiono molte notizie sull’obiettivo 1,5°C. La storia dell’obiettivo 1,5°C “si riferisce ad un rapporto del 2018, quando all’IPCC è stato chiesto di pubblicare un rapporto speciale perché il precedente obiettivo di Parigi era di 2°C”, ossia volevano che i Paesi mantenessero le loro emissioni al di sotto di un valore che avrebbe causato un riscaldamento di 2°C. “Non so perché facciano riferimento al 2018, quando abbiamo un più recente rapporto IPCC AR6 Working Group I dell’agosto 2021”, afferma Stirling.
“Nel rapporto precedente, hanno utilizzato il cosiddetto RCP 8.5 come base per i loro calcoli e scenari. Questo è uno scenario poco plausibile”, evidenzia Stirling, affermando che “RCP 8.5 non è lo scenario che dovrebbe essere usato per le politiche pubbliche ma in questo rapporto, sono tornati indietro e hanno combinato parte di questo lavoro precedente”. “Ora il motivo per cui il rapporto AR6 dell’estate 2021 è così importante è che il lavoro dell’IPCC Working Group I è il gruppo delle scienze fisiche, è l’unico gruppo a cui tutti dovrebbero essere interessati perché parlano di scienza reale basata sulle evidenze. Avevano considerevolmente moderato le loro previsioni, avevano smesso o virtualmente smesso di utilizzare RCP 8.5 come base di scenario e non avevano previsto alcuna crisi. Infatti, nel rapporto IPCC AR6 Working Group I di agosto 2021 si sono riferiti alle parole “emergenza climatica” e “crisi climatica” una sola volta e in riferimento alla copertura mediatica”, continua Stirling.
Antropomorfizzare il cambiamento climatico
“Cercano continuamente di antropomorfizzare il cambiamento climatico”, evidenzia ancora Stirling, sottolineando come la storia di 1,5°C sia in realtà un “modo più umano di comprendere i rischi della febbre della Terra”, facendo riferimento alle immagini che spesso compaiono sui giornali di un termometro che misura la temperatura del globo terrestre. “Ma nei fatti, non ha completamente senso”, dice ancora la responsabile delle comunicazioni per Friends of Science Society, citando una presentazione del Dott. Guus Berkhout, che mostra che “c’è un differenziale di temperatura nella Terra di circa 84°C quando si va dal Polo Nord al Polo Sud in inverno. E se si va intorno alla latitudine, c’è un differenziale di temperatura di circa 44°C”. “Ogni posto sul pianeta ha una temperatura estremamente differente rispetto” al cambiamento di 1,5°C e 2°C di cui si parla.
“Quindi, tutta l’isteria su questo rapporto è fuori luogo e penso che sia davvero un crimine spaventare a morte i bambini. Stiamo facendo sì che i bambini odino i loro antenati perché molti bambini sentono, come ha detto Greta, che hanno rubato loro il futuro. Beh, non è proprio vero. Direi che ci sono una serie di personaggi influenti nel mondo, soprattutto le persone che fanno parte del World Economic Forum. Loro hanno rubato il vostro futuro, perché loro si sono impegnati a fare ogni tipo di sistema di scambio di crediti di carbonio che hanno sperperato trilioni di dollari e che hanno ora posto, a mio avviso, molte delle banche del mondo in uno stato di crisi. Il problema è questo: abbiamo a che fare con una sorta di tirannia climatica, che è in parte guidata da un sistema finanziario collassato e complicata dai lockdown per il Covid, complicata dalla guerra in Ucraina e complicata anche dal fatto che la Cina ha un piano per dominare il mondo entro il 2049. E per cosa spingono le banche e gli attivisti per il clima? Emissioni zero entro il 2050. Ogni politica sul clima va a beneficio della Cina, non dell’Occidente. Quindi, penso che prima di prendere qualsiasi grande decisione sulle politiche climatiche in Occidente, dovremmo fare un passo indietro e guardare al fatto che siamo stati fuorviati dall’isteria sul clima”, afferma Stirling.
Citando Hans Rosling nel libro “Factfulness”, Stirling conclude che “la paura + l’urgenza porta a decisioni drastiche stupide”. Quindi se prendiamo decisioni di politica pubblica molto costose sulla base di una bomba con un conto alla rovescia di 1,5°C, prenderemo decisioni sbagliate e non salveremo il pianeta e indebiteremo i nostri bambini per generazioni”.