I pescatori della Sacca di Goro, tra le foci del Po di Volano e del Po di Goro, (nel ferrarese) dove la produzione di molluschi, in particolare di vongole veraci, detiene il primato in Italia, stanno vivendo un momento molto difficile, dovuto al caldo e alla siccità che altera certe condizioni. “Il calo di produzione quest’anno sia per le vongole veraci che per le cozze sarà del -30, -35% rispetto all’anno scorso” afferma allarmato all’Adnkronos Vadis Paesanti, produttore di vongole e vicepresidente di Fedagripesca-Confcooperative Emilia Romagna. Inoltre, c’è il problema delle alghe. “L’anno scorso abbiamo avuto una proliferazione algale da paura, come non si vedeva da 6 anni. – racconta l’imprenditore – Determinate alghe non crescono in acqua dolce ma in acqua salmastra,e avendo avuto poca acqua dolce c’è stata una invasione, è stato un annus horribilis con una temperatura in laguna dell’acqua fino a 37 gradi e si è arrivati ad avere temperature da acque termali”.
Del resto, spiega “I bivalvi trovano nelle nostre acque lagunari il microclima ideale, con l’incrocio di acque dolci provenienti dal delta del Po e l’acqua di mare, in una condizione di idrodinamismo attraverso le maree e le fasi lunari“. Quanto al cuneo salino, ovvero alla risalita dell’acqua salata lungo le acque dolci che in questo periodo è molto forte, Paesanti spiega che,” il sistema delle ‘porte vinciane’ (di Leonardo da Vinci)f a si che si chiudano in automatico qualora prevalesse la marea che monta verso il fiume e impediscono, in parte, la salita del mare, quando si riesce ad arginare va bene”.
Decreto siccità
Il decreto siccità approvato ieri dal Cdm per affrontare la prolungata assenza di acqua, rischia di essere un boomerang per i pescatori della Sacca di Goro, una zona compresa tra le foci del Po di Volano e del Po di Goro, nel Parco del Delta del Po, (nel ferrarese) dove l’economia ittica si basa sulla produzione di molluschi, in particolare di vongole veraci, al primo posto in Italia con 13 mila tonnellate e anche di cozze.
“Nella progettazione futura c’è l’idea di captare sempre più acqua dolce e non farla più defluire naturalmente al mare, il governo ha questo tipo di esigenza sia per gli usi agricoli che per aumentare il flusso negli acquedotti, ma a noi (e non solo a noi) crea un grosso problema”. E’ quanto afferma all’Adnkronos, Vadis Paesanti, produttore di vongole e vicepresidente di Fedagripesca-Confcooperative Emilia Romagna.
“Nel momento in cui la salinità media in Sacca, è del 22-26 per mille la vongola verace trova un ambiente idoneo con l’acqua salmastra (acqua mista) ma se quel poco di acqua dolce che arriva viene stoppato si va in seria difficoltà. E non solo per le vongole e le cozze anche per altre specie lagunari – aggiunge Paesanti – qui tra l’altro si produce la pregiata Ostrica d’oro di Goro (Golden oyster) e la Black oyster, e ancora l’anguilla, l’aquadella, il gamberetto e tante altre specie”.