“In una quarantina di Comuni del medio Novarese e del Verbano Cusio Ossola, le due province più colpite dalla siccità, è già stata decisa la limitazione dell’acqua, non per quanto riguarda l’uso nelle case, ma per l’irrigazione dei giardini, per riempire le piscine o altri scopi in questo momento non prioritari“. Lo ha affermato l’assessore regionale Matteo Marnati, durante l’incontro con i giornalisti dopo la Giunta straordinaria dedicata alla siccità con il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto. “Decideranno i sindaci in base alla disponibilità di acqua. Stiamo cercando anche soluzioni alternative” ha aggiunto.
“Il Piemonte è la regione italiana con il maggior deficit di pioggia rispetto al passato. La poca pioggia di queste ore non ha consentito nessun recupero. La situazione è particolarmente grave“. E’ quanto ha affermato il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, che ha convocato una Giunta straordinaria sulla siccità, alla quale ha partecipato il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto.
La siccità in Piemonte
L’assessore Matteo Marnati ha spiegato che “l’acqua è già stata razionalizzata in 40 comuni tra Novarese e Vco” “Oggi il Sesia ha una portata ridotta dell‘85%, il Tanaro del 73%, il Po del 62%, dati estremamente gravi, a cui si aggiunge che lo strato del manto nevoso è molto più sottile del passato” ha dichiarato Cirio che ha rammentato gli interventi messi in campo già da tempo come il Piano di tutela delle acqua che mancava da 14 anni e l’imminente bando da 22 milioni per i cambiamenti climatici.
Pichetto: “necessari interventi su servizio idrico”
“Il governo è al fianco della Regione Piemonte, valuteremo con l’eventuale nomina del commissario nazionale come intervenire. In questo momento mi sembra che non ci sia altra soluzione che usare nel modo più razionale possibile quella poca acqua che c’è. Questa situazione però ci fa rendere conto della necessità di agire sulla programmazione della raccolta dell’acqua nel Paese. Il fatto che oggi in Italia si raccolga poco più del 10% dell’acqua piovana contro il 37% della Spagna, dimostra che possiamo fare ancora tanto“, ha sottolineato il ministro.
‘‘Il Piemonte è la situazione più grave del Paese, è la realtà d’Italia che ha sofferto di più e che ha avuto le minori precipitazioni in assoluto a livello nazionale. Questo impone una serie di considerazioni sia per quanto riguarda il servizio idrico sia per quel che concerne la stagione irrigua agricola, che è alle porte”, ha aggiunto Pichetto. In particolare, ha osservato ”per il servizio idrico, è noto che in Italia la dispersione dei nostri acquedotti raggiunge il 40%, un livello insostenibile. Questo è dovuto anche alla presenza eccessiva di enti gestori: 2391 classificati in tutto il Paese. L’Italia è una nazione moderna, ha l’esigenza indifferibile di razionalizzare il numero dei gestori della risorsa idrica e di utilizzare tecnologie sempre più moderne, anche nel campo della ripartizione. Si tratta di impegnare investimenti ingenti che tanti piccoli gestori non sono in grado di affrontare”.
‘‘Sul fronte del sistema irriguo – ha proseguito – serve coordinare i vari consorzi per coordinare, nell’immediato, la poca acqua a disposizione e creare le condizioni perché si possano fare quegli investimenti che sono necessari per una gestione più oculata e corretta del sistema. Questa situazione ci ha fatto rendere conto a livello nazionale che da troppo tempo, per quarant’anni almeno, siamo rimasti fermi. Adesso è il momento di rimboccarsi le maniche e programmare una serie di opere che negli anni sono state trascurate o non sono state realizzate”. Il Ministero dell’Ambiente ha competenze sulla captazione, sul sistema ambientale e sulle acque reflue, ha concluso Pichetto, “al tavolo nazionale di regia sulla siccità convocato a Palazzo Chigi sono però presenti tutti i Ministri competenti per materia. Insieme faremo le valutazioni necessarie per affrontare al meglio e nel più breve tempo possibile i problemi che mi sono stati oggi rappresentati per il Piemonte’‘.
I danni per la siccità in Piemonte
Secondo le stime dei consorzi irrigui, la siccità ha provocato danni per 60-80 milioni di euro. E’ quanto è emerso dalla riunione straordinaria della Giunta regionale sul tema della siccità, a cui ha partecipato anche il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto.
Il Piemonte ha richiesto al governo un supporto per gli interventi di somma urgenza necessari a fronteggiare i prossimi mesi: 10 milioni di euro per intervenire sulla rete e il trasporto dell’acqua con le autobotti, come già avvenuto lo scorso anno. E’ stato poi analizzato il Piano straordinario da quasi 500 milioni (di cui 300 coperti con il Pnrr) già avviato dalla Regione, a cui si aggiunge il Piano per 5 nuovi invasi del valore di un miliardo di euro.
“La pioggia è poca – ha spiegato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio al termine della riunione – ma la Regione lavora per migliorare la rete idrica in modo da non disperderla e raccoglierla. Nel 2021 il Piemonte ha approvato un nuovo Piano di tutela delle acque che non veniva aggiornato da 14 anni e in questo momento è già operativo un piano di interventi che vale 500 milioni“.
“Sono interventi di medio e lungo periodo – ha proseguito – a cui si affianca la richiesta al Governo di risorse per fronteggiare l’emergenza, come già avvenuto l’anno scorso per i lavori sulla rete e le autobotti che portano l’acqua nei comuni in difficoltà. Ma sappiamo anche che è fondamentale studiare soluzioni innovative per raccogliere l’acqua e il Piemonte lo sta già facendo, ad esempio sull’autostrada Torino-Milano. Un piano di azioni integrate per fronteggiare una siccità che sta purtroppo diventando un problema strutturale e non più straordinario“.
”È partendo da queste considerazioni – ha aggiunto l’assessore all’Ambiente, Matteo Marnati – che è stato predisposto dalla Regione Piemonte un piano da 500 milioni di euro per la riduzione delle perdite idriche e la maggior resilienza dei sistemi acquedottistici tramite interconnessioni, aumento della capacità dei sistemi di accumulo, diversificazione delle fonti di approvvigionamento. Sarebbe anche necessario intervenire sulla riqualificazione di decine di canali, tra i quali il Cavour e il Regina Elena, in modo da recuperare e destinare all’uso irriguo il 20-25% dell’acqua che va oggi dispersa nel tragitto. La situazione della siccità è così marcata che, se anche da ora fino a fine anno si registrassero condizioni di pioggia e temperature normali, la condizione a lungo termine sarebbe ancora lievemente siccitosa”.
Con risorse regionali sono in corso di realizzazione 56 progetti di riqualificazione dei bacini fluviali per un totale 12 milioni di euro ed è imminente la pubblicazione un nuovo bando da 3 milioni di euro. A maggio è previsto un bando da 22 milioni di fondi europei Fesr per promuovere l’adattamento ai cambiamenti climatici e prevenire le catastrofi naturali. Sono, inoltre, previsti investimenti sulla rete per un totale di 238 milioni di euro, di cui 145 finanziati con il Pnrr. In particolare sono previsti interventi nel Torinese per l’acquedotto della Valle Orco e nel Cuneese per l’invaso di Serra degli Ulivi a Pianfei e per i consorzi Bealearotto Mussi e della Valle Gesso. Infine, per il contrasto alle perdite idriche ci sono 193 milioni di cui 171 coperti dal Pnrr. In particolare sono finanziati interventi sulla rete di Smat, Acqua Novara Vco, Amag, Cordar Biella, Co.Ge.Si, Acquedotto Valtiglione e Gestione Acqua.
Le richieste avanzate
Durante l’incontro, la Regione ha avanzato una serie di richieste al Ministro Pichetto perché se ne faccia portavoce nei confronti del governo. In particolare, per la Regione, chiede al governo una linea di finanziamento per progetti innovativi di gestione virtuosa dell’acqua. In Piemonte è in corso una sperimentazione, prima in Italia, da parte della società concessionaria dell’Autostrada A4 Torino-Milano, all’altezza del casello di Biandrate/Vicolungo, per il primo innovativo sistema di raccolta di acque piovane, ai fini di un loro successivo riutilizzo multiplo e sostenibile. Altra iniziativa è quella della ricarica controllata delle falde in periodi non irrigui o con il riutilizzo delle acque reflue depurate. Tale pratica consentirebbe di accumulare grandi quantità di acqua da restituire all’ambiente in momenti di crisi idrica. L’intervento del governo, viene specificato, è richiesto anche per quanto riguarda le coperture assicurative. Nei mesi scorsi è emerso che alcune compagnie assicurative hanno smesso di assicurare attività agricole dai danni per la siccità. Accanto a misure di indennizzo diretto, la Regione Piemonte chiede al Governo di valutare un intervento di garanzia, a sostegno delle imprese e attività agricole che, a causa della siccità, subiscono la perdita o la riduzione del raccolto da affiancare al nuovo Fondo Mutualistico Nazionale Agri-CAT che concorrerà solo in parte ad attenuare l’impatto dei danni alle produzioni causati dalla siccità. Si è poi affrontato il tema del Deflusso Minimo Vitale, con un’ipotesi di revisione dei criteri di deroga, in caso di particolare criticità; della riattivazione delle infrastrutture che risultano al momento inutilizzate perché i consorzi che le avevano in gestione non sono più attivi.