Le ricadute di quanto sta accadendo al ciclo delle acque hanno “conseguenze pervasive sul sistema economico”. Ad affermarlo è il direttore generale della Banca d’Italia, Luigi Federico Signorini nel corso del suo intervento all’Abi su ‘La sfida della sostenibilità transizione ecologica e finanza pubblica‘. “Non saranno sfuggiti a nessuno gli allarmi sulla portata dei fiumi italiani che ricorrono e si intensificano di anno in anno. Secondo elaborazioni dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), tra il 1991 e il 2020 – sottolinea – la disponibilità idrica si è ridotta del 20% rispetto ai valori storici.
“Inoltre, ‘le proiezioni climatiche future evidenziano, sia su scala globale che locale, possibili impatti dei cambiamenti climatici sul ciclo idrologico e sulla disponibilità di risorsa idrica, dal breve al lungo termine’. La tendenza è proseguita nel 2022 e si ripresenta anche quest’anno. Secondo l’Osservatorio siccità del Cnr, la popolazione residente in aree affette da siccità severa o estrema è pari al 16 per cento se si considerano gli ultimi 24 mesi”.
Il Centro internazionale in monitoraggio ambientale, sottolinea ancora Signorini, “rileva che l’acqua contenuta nella neve accumulata a livello nazionale fino ad aprile è inferiore del 64% rispetto agli ultimi 12 anni . La situazione pare critica in particolare nel Nord: secondo l’Osservatorio risorse idriche dell’Associazione nazionale dei consorzi di bonifica e irrigazione (Anbi), ad esempio, nei primi due mesi dell’anno in Piemonte i volumi di pioggia e neve sono pressoché dimezzati rispetto ai valori medi degli ultimi anni, il che ha prodotto una critica riduzione delle portate di tutti i fiumi, con ovvi riflessi sull’intero sistema idrico settentrionale.”
“Le ricadute di queste tendenze vanno dalle rese del settore agricolo (con potenziali effetti sui prezzi dei prodotti alimentari), al valore del turismo invernale, alla generazione elettrica. Quest’ultimo punto ha conseguenze pervasive sul sistema economico. Nel 2022 la produzione idroelettrica, la più importante componente dell’energia da fonte rinnovabile, è stata inferiore di circa il 40% alla media del quadriennio precedente. Dati relativi ai primi mesi di quest’anno indicherebbero una prosecuzione della tendenza; se il fenomeno si prolungherà, al deficit occorrerà far fronte con altre fonti come il gas, con conseguenze su cui non occorre che mi soffermi”.