Spagna: allarme agricoltori, siccità causa perdite irreversibili dei raccolti

La principale associazione degli agricoltori spagnoli ha riferito che la siccità sta colpendo ora il 60% delle campagne della Spagna, causando perdite irreversibili
MeteoWeb

La principale associazione degli agricoltori spagnoli ha riferito che la siccità sta colpendo ora il 60% delle campagne del Paese iberico e sta causando “perdite irreversibili” in più di 3,5 milioni di ettari di colture, con alcune regioni che hanno dato completamente per persa la produzione di grano e orzo per quest’anno. In un nuovo rapporto, il Coordinamento delle organizzazioni degli agricoltori e degli allevatori ha affermato che le coltivazioni di alcuni cereali sono andate perse nelle principali regioni di coltivazione di Andalusia, Estremadura, Castilla La Mancha e Murcia, che coprono gran parte della Spagna meridionale e centrale. Ed è probabile che lo stesso sia successo anche nelle aree più secche di altre tre regioni.

Anche la produzione di frutti a guscio e i vigneti sono in difficoltà e le coltivazioni di olive saranno gravemente colpite se non arriverà la pioggia nelle prossime settimane, ha aggiunto il rapporto. La siccità ha avuto un impatto anche sulla capacità degli agricoltori di irrigare mais, girasoli, riso e cotone, portando probabilmente a una riduzione delle semine di queste colture durante l’estate.

Siccità in Spagna

Tre anni di precipitazioni molto scarse e temperature elevate hanno portato la Spagna ufficialmente in una situazione di siccità a lungo termine, come ha dichiarato il mese scorso l’agenzia meteorologica del Paese. L’anno scorso è stato il sesto più secco dello Stato e il più caldo dall’inizio delle registrazioni nel 1961.Il livello dell’acqua nei bacini idrici dell’Andalusia ha raggiunto il 30%. La capitale della regione, Siviglia, potrebbe subire restrizioni sull’acqua potabile entro l’estate se non pioverà a sufficienza.

L’associazione degli agricoltori nel suo rapporto ha avvertito anche che gli allevatori faranno fatica a nutrire il bestiame a causa dell’inaridimento dei pascoli. Questa sarà inoltre la terza stagione consecutiva senza miele per gli apicoltori, poiché le api non hanno vegetazione e fiori di cui nutrirsi in montagna a causa della carenza d’acqua.

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