Non è andata come previsto, ma il lancio di Starship, l’enorme razzo di SpaceX che ha l’obiettivo di portare l’uomo sulla Luna, su Marte e oltre, è stato comunque un successo. A pochi minuti dal decollo, Starship è esploso. Il lancio ha almeno evitato un esito peggiore, l’esplosione sulla rampa di lancio, che avrebbe richiesto lavori di riparazione più lunghi ed estesi. Sul suo account Twitter l’azienda di Elon Musk ha sottolineato che “con un test come questo il successo arriva da quello che si impara“. “Oggi questo test ci aiuterà a migliora l’affidabilità di Starship mentre SpaceX cerca di rendere la vita multi-planetaria“. Lo stesso Musk, su Twitter, ha fatto le “congratulazioni al team di SpaceX per l’entusiasmante lancio di prova di Starship! Abbiamo imparato molto in vista del prossimo lancio di prova tra pochi mesi“.
Ed è questa la sensazione che prevale tra gli esperti del settore: anche se il lancio non è andato a buon fine, SpaceX potrà imparare molto per migliorare il suo veicolo. All’azienda aerospaziale di Musk sono arrivate anche le congratulazioni di Bill Nelson, numero uno della NASA. “Congratulazioni a SpaceX per il primo test di volo integrato di Starship! Ogni grande risultato nel corso della storia ha richiesto un certo livello di rischio calcolato, perché è con un grande rischio che arriva una grande ricompensa. E in attesa di tutto ciò, SpaceX impara, per il prossimo test di volo e oltre”, ha detto Nelson.
Anche per il Direttore generale dell’Agenzia Spaziale Europea Josef Aschbacher, il decollo di Starship è stato “un successo incredibile“, che ha permesso di “apprendere grandi lezioni”. “Sono fiducioso che SpaceX risolverà rapidamente i problemi e tornerà presto sulla piattaforma di lancio – ha scritto su Twitter il Direttore generale dell’ESA – C’è spazio per tutti noi per imparare dai lanci di prova. Attendo con ansia i prossimi passi“.
Per un veterano dello spazio come Paolo Nespoli, “si può vedere il test di Starship della SpaceX come un bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto: la bravura degli americani e di Elon Musk è di imparare sempre qualcosa da quelli che possono essere visti come fallimenti o come prove mezze riuscite”. Quello che è certo, ha osservato l’ex astronauta, è che “succede di fare errori a chi cerca di fare cose innovative”. Secondo Nespoli, “la NASA non può permettersi di fare errori, ma per un’azienda privata è diverso e Musk è contento del fatto che il test sia andato parzialmente bene”.
Ora bisognerà capire cosa è andato storto. Il parziale fallimento solleva interrogativi sui tempi che SpaceX impiegherà per preparare un’astronave che serva come lander lunare per gli astronauti della missione Artemis III della NASA, che deve atterrare vicino al Polo Sud della Luna.