Dal 2035 non si potrà circolare con auto a diesel o benzina, ovvero alimentate dai combustibili fossili, come è stato fissato a febbraio in plenaria dal Parlamento europeo. Inizialmente, Commissione e Parlamento europei avevano reso noto che dal 2035 solamente le auto a emissioni zero potessero essere vendute. Ma in un primo tempo, tra le auto a zero emissioni erano contemplate si consideravano solo le auto elettriche (perché le uniche esistenti nella pratica con queste caratteristiche).
A causa delle pressioni della Germania e dell’Italia, il Parlamento e la Commissione europea ha concesso una deroga ai carburanti sintetici, i cosiddetti e-fuel che sono i carburanti sintetici prodotti tramite processo di elettrolisi dell’acqua e per mezzo di fonti energetiche rinnovabili come l’energia eolica o solare, oppure estraendo CO2 dall’atmosfera. Nelle promesse, gli e-fuel si dovrebbero comportare come le benzine tradizionali, cambia il processo di produzione. Con questo tipo di carburante, gli attuali motori a combustione, possono continuare a essere venduti.
Le alternative ai combustibili fossili
Qual è il problema allora? Non esiste ad oggi una produzione su larga scala di carburanti sintetici che possa essere sufficiente per poter sostituire completamente i carburanti tradizionali. La stessa industria dei combustibili ha stimato che nel 2035 gli e-fuels potrebbero soddisfare appena il 3% della domanda di carburante stradale in Europa. Inoltre, ci si sta ancora domandando se siano veramente un sostituto sostenibile. L’auto elettrica è ad oggi ancora la situazione migliore, in quanto impatta sull’ambiente il 50% in meno rispetto ai veicoli alimentati con e-fuel.
D’altronde vi è un’altra questione: gli e-fuel vengono considerati “eco” perché attraverso la loro combustione viene emessa nell’ambiente la stessa quantità di CO2 che era stata precedentemente assorbita durante la produzione. Insomma, da questo punto di vista non sono carburanti “a emissioni zero” ma “climaticamente neutrali”. Inoltre, la combustione di carburanti sintetici emette le stesse quantità di NOx (ossido di azoto) dei carburanti fossili e non cambia nulla nemmeno in termini di polveri sottile rilasciate nell’atmosfera.
Cosa succederà nel mondo delle auto
Dal 2030 nell’Unione europea le auto nuove dovranno emettere il 55% di CO2 in meno rispetto al 2021. Questa notizia ha condotto diverse case automobilistiche alla scelta di cessare la vendita di auto a benzina e diesel a partire da quell’anno. Inoltre, la Commissione non ha tenuto in considerazione la deroga ai biocarburanti, ovvero i carburanti prodotti a partire dalla fermentazione di biomasse o scarti. La richiesta era stata fatta a più riprese dall’Italia, tuttavia ciò avrebbe comportato la riapertura del testo frutto di un accordo già chiuso e votato dal Parlamento.
Obiettivamente, gli e-fuel hanno il solo vantaggio di prolungare la vita delle auto a combustione interna ma questo non significa salvare posti di lavoro, come vorrebbero i politici italiani e tedeschi. Intanto, Cina e Stati Uniti stanno sostenendo, con generosi incentivi, il mercato dell’auto elettrica, l’unica vera alternativa a emissioni zero al momento esistente. Se l’Europa non si adatterà al più presto a un mercato diretto verso l’elettrificazione dei veicoli (o qualunque tecnologia in grado di raggiungere il traguardo delle emissioni zero), il tentativo di difendere a tutti i costi il motore tradizionale finirà per condannare l’intero settore dell’automotive, e con esso tutti i suoi lavoratori.