In un articolo di approfondimento pubblicato su Nature in questa settimana, Matthew Cobb e Nathaniel Comfort hanno sottolineato come una lettera trascurata in passato e un articolo mai pubblicato, entrambi scritti nel 1953, aggiungono a diverse prove che dimostrano che Rosalind Franklin ha contribuito alla scoperta della struttura del DNA e non una vittima alla quale fu rubata la scoperta rivoluzionaria.
Il documento di James Watson e Francis Crick sulla scoperta dell’elica a doppia elica del DNA è stato pubblicato su Nature ben 70 anni fa questa settimana. Secondo quanto si racconta, l’idea arrivò quando Watson gli mostrò un’immagine a raggi X del DNA scattata da Franklin, senza la sua autorizzazione.
La Fotografia 51 e la struttura del DNA
Questa immagine è conosciuta come Fotografia 51, ed è ritenuta “la pietra filosofale della biologia molecolare“, come hanno scritto Cobb e Comfort. “E’ diventata l’emblema del successo di Franklin e del suo maltrattamento“, hanno sottolineato. In questa versione dei fatti, la Franklin è descritta come una brillante scienziata. Tuttavia, la studiosa non fu in grado decifrare i dati e ciò che era dietro la struttura del DNA. Si racconta che conservò l’immagini senza comprenderne il valore, mentre Watson riuscì a comprenderla con un colpo d’occhio.
Perlustrando l’archivio di Franklin al Churchill College di Cambridge, nel Regno Unito, gli esperti hanno rinvenuto un articolo di notizie in bozza del tutto inedito – scritto dalla giornalista Joan Bruce dopo aver consultato la Franklin e destinato alla pubblicazione sulla rivista Time – oltre a una lettera trascurata da uno dei colleghi di Franklin a Crick.
Il ruolo importante della Franklin
Questi documenti sono molto importanti in quanto sono la prova che Franklin avesse capito la struttura del DNA. Cobb e Comfort hanno dichiarato che Franklin è stata “un membro paritario di un quartetto che ha risolto l’elica a doppia elica“. Insieme a Maurice Wilkins, era “una metà della squadra che ha articolato la domanda scientifica, ha preso importanti passi iniziali verso una soluzione, ha fornito dati cruciali e ha verificato il risultato“, hanno concluso al riguardo.