“Non siamo più abituati a camminare sui sassi” dichiara il regista Andrea Sbarretti al Piceno Cinema Festival. La gente vive la propria vita, abituandosi a vedersi accerchiato da cemento e metallo, e diventa normale camminare solo su pavimenti di uffici e asfalto. Il contatto con i sassi, la terra e l’erba è un evento inusuale e raro. “Su queste montagne” è un film ambientalista che si pone l’obiettivo di tutelare la natura, abbracciando uno stile di vita più rispettoso verso la terra e gli animali.
Il film ha partecipato a 30 Festival internazionali vincendo l’Edo State Film Festival in Nigeria, il Voci dei Boschi Film Festival e ricevendo molte menzioni speciali e il premio come miglior montaggio al Terni Film Festival, il film sarà in programmazione dal 13 al 19 aprile al Cinema Politeama di Terni.
L’ambientazione di “Su queste montagne”
L’ambientazione delle montagne della Valnerina. Questo scenario richiama una vita concreta, dura, reale, scandita dal ritmo delle stagioni e della terra. I pochi abitanti di queste frazioni, amano attenersi a precisi rituali antichi legati al sacrificio che ricordano il pesante lavoro quotidiano dei loro antenati. Ci troviamo al Salto del Cieco nel comune di Ferentillo in provincia di Terni, dove sorgeva la dogana tra lo stato Pontificio ed il Regno delle due Sicilie.
In questo piccolo mondo vive Pietro, un eremita che ha sistemato un vecchio rudere senza corrente elettrica né acqua, trascorrendo il proprio tempo nella preghiera. Anche Dante vive da solo, ma si dedica principalmente all’attività agricola. Mentre, il giovane Manuel, ha preferito la solitudine ad una vita frivola. Alfredo e suo figlio Fabiano allevano mucche in alta montagna. Tutti questi personaggi sono sostanzialmente testimoni inconsapevoli di un mondo rurale che resiste e che attraverso la quotidianità, tramanda tradizioni e costumi ormai persi da tempo.