“Non è chiaro come verrà messo in campo questo riconoscimento dello stato d’emergenza. Ad oggi dalla prima comunicazione che abbiamo avuto, c’è la certezza dell’aver riconosciuto dello stato d’emergenza, con una prima cifra di circa 4,8 milioni di euro a disposizione. Attualmente parrebbe che questo riguardi i Comuni di Ancona, Pesaro e Fano”. Sono i dubbi manifestati dall’assessore regionale alla Protezione civile delle Marche Stefano Aguzzi, rispondendo a una domanda dei cronisti, a proposito dello stato d’emergenza per il sisma del novembre scorso che ha colpito in particolare le province di Pesaro Urbino e Ancona.
“Voglio sperare – aggiunge Aguzzi, in attesa di una “comunicazione ufficiale sul deliberato” – e pensare che possano rientrare altri comuni che comunque in qualche modo abbiano avuto dei disagi o dei danni. Il riconoscimento dà la certezza di una parte di ristori per le famiglie che sono ospitate fuori casa anche per ristrutturare e rimettere a norma alcuni edifici pubblici, come qui nel Comune di Ancona ma anche alcuni benefici a chi privatamente ha avuto attività ha avuto dei danni. Ma l’unica cosa che non è ancora chiara è come verrà messo in campo. Allo stato attuale, da una prima lettura superficiale, perché l’ufficialità non c’è stata comunicata nero su bianco, pare che siano stati riconosciuti a Pesaro, Ancona e Fano. Questo mi lascia dubbioso perché probabilmente ci sono esigenze anche in altri comuni”.
Il commissario per la ricostruzione post sisma Castelli ha affermato che il riconoscimento dello stato d’emergenza può contribuire a derogare anche i bonus sisma che sono in funzione nel cratere: “un passaggio importante, se non ci fosse il riconoscimento dello stato d’emergenza, come Regione avremmo comunque tentato in egual misura di ampliare le attività legate al cratere del Terremoto del 2016 e poterlo allargare magari con questa appendice che riguardasse anche il sisma del novembre scorso. Parrebbe che non ve ne sia bisogno con lo stato d’emergenza. Vediamo ora di definire meglio quali sono i comuni e i territori riconosciuti in questo stato d’emergenza”.