Terremoto: Castelli visita il cantiere Casa Futuro di Amatrice

Il commissario Guido Castelli visita il cantiere Casa Futuro di Amatrice, ini provincia di Rieti. Il mega complesso progettato da Boeri, un cantiere che ricicla il 60% delle macerie
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Il Commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016, Guido Castelli, ha visitato oggi il più grande cantiere della ricostruzione privata del cratere, la ‘Casa Futuro’ che sorgerà al posto del Don Minozzi di Amatrice, in provincia di Rieti. L’enorme complesso di proprietà dell’Opera Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia, in seguito al sisma del 24 agosto 2016, aveva subito ingenti danni. Il progetto dell’architetto Stefano Boeri, anche lui presente al sopralluogo di oggi, pur mantenendo i precedenti volumi, costituisce, ha fatto sapere il Commissario a margine della visita ad Amatrice, “un’opera innovativa per funzioni, materiali e processi di lavorazione”.

Il valore dell’opera di ricostruzione è di oltre 43 milioni di euro. Insieme al Commissario Castelli e all’architetto Boeri, hanno partecipato al sopralluogo anche il sindaco di Amatrice, Giorgio Cortellesi, il Segretario generale dell’Opera Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia, don Cesare Faiazza, l’assessore regionale alla Ricostruzione, Manuela Rinaldi e il direttore dell’Ufficio speciale per la ricostruzione Lazio, Stefano Fermante.

Amatrice: la Casa Futuro

“La Casa Futuro – ha dichiarato il Commissario Castelli -, ispirata all’Ecologia integrale della ‘Laudato sì’ di Papa Francesco, rappresenta un punto di partenza fondamentale per il rilancio di Amatrice e di tutto l’Appennino centrale. Progetti come questo dimostrano ancora una volta che le nostre montagne, ben lungi dall’essere luoghi marginali, possono tornare al centro del discorso con la loro capacità di cogliere appieno le sfide del presente. Basti pensare che oltre a prevedere energia solare e un sistema di recupero e riciclo dell’acqua piovana, già nel cantiere viene reimpiegato il 60% delle macerie, con un processo virtuoso di economia circolare che diventa un esempio per altre grandi opere private e pubbliche. Casa futuro – conclude Castelli con le sue ‘Corti’ circondate dal verde, restituirà alla comunità spazi civili, culturali e aggregativi che sono la base per una riparazione del tessuto sociale ed economico e per riportare lavoro, giovani e speranza di crescita in questa parte d’Appennino”.

“Siamo felici – ha detto, invece, l’architetto Boerioggi di avere con noi il Commissario Straordinario Castelli, l’assessore regionale Ferrante e il sindaco Cortellesi, sentiamo l’attenzione delle istituzioni. Questo è un progetto che rappresenta il simbolo della rinascita di un intero territorio. Il Don Minozzi è stato uno dei grandi motori sociali e comunitari di Amatrice in passato e oggi rinasce. E rinasce mantenendo in pieno la sua identità di luogo di incontro e di formazione dei giovani. Siamo felici di questo”. La Casa Futuro si articolerà in quattro Corti, oltre all’ex fattoria che è in fase di recupero. La Corte civica, dove troveranno spazio uffici amministrativi e testimonianze dell’arte e della storia di Amatrice. La Corte dei Silenzio, dove sarà riattivata una casa di riposo già presente prima del terremoto. La Corte delle arti e dei mestieri, per valorizzare la formazione lavorativa e infine la Corte dell’Accoglienza, che potrà ospitare stage formativi per studenti di ogni parte d’Italia.

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