Tornano ai livelli pre-pandemia le visite alle bellezze naturali in estate: è quanto riporta l’Istat, nel Report viaggi e vacanze in Italia e all’estero nel 2022. Durante l’estate del 2022 le visite alle bellezze naturali (54,9% dei viaggi estivi) tornano ai livelli pre-pandemici e continua la ripresa dei viaggi con almeno un’attività culturale (60,8%), che tuttavia non recuperano completamente rispetto al 2019 (-10,7%). Le attività culturali preferite rimangono le visite a città e borghi (88,2%), seguite dalle visite ai monumenti e siti storici o archeologici (44,1%) e dalle visite a mercati tipici locali (29,7%) e a musei e mostre (29,2%).
La quota delle attività legate all’enogastronomia si attesta al 18,1%, simile a quella degli anni precedenti (17% nel 2021, 20% nel 2020 e 2019). Diversamente dalle altre attività, tutte in ripresa rispetto al forte calo del 2020, i viaggi estivi per partecipazione a spettacoli e manifestazioni si fermano a poco più del 50% di quelli dell’estate pre-pandemia. Tuttavia, la loro incidenza è leggermente più consistente (16,9% nel 2022, da 11,3% nel 2020).
Le vacanze al mare e in montagna
Recupero delle vacanze al mare e in città italiane, in ripresa la montagna in inverno: è quanto emerge dal Report viaggi e vacanze in Italia e all’estero nel 2022, realizzato dall’Istat. Il 2022 conferma la tendenza, ormai consolidata, a spostarsi in ogni periodo dell’anno principalmente per piacere, svago o riposo (72,8% delle vacanze) e per visite a parenti e amici (25,3%). Sostanziale il recupero sull’anno precedente (circa +30% per entrambe le motivazioni) ma ancora sotto i livelli del 2019 (-16,9% per le vacanze di piacere, svago e riposo, -25% per le visite a parenti e amici).
Dopo due anni di crisi le vacanze per visite a una città italiana recuperano quasi interamente (-6,7% sul 2019) mentre, nonostante sia triplicato il numero di vacanze in città estere, queste sono ancora di oltre il 40% inferiori rispetto al 2019. Le vacanze al mare continuano a essere le preferite dai residenti (52,5% sul totale delle vacanze) e per il secondo anno consecutivo si registra una predilezione per l’estero (55,4%, contro il 51,9% in Italia). Come per le vacanze in città, rispetto al 2019 si recupera quasi completamente l’ammontare delle vacanze al mare in Italia (-6,7%), mentre all’estero il recupero è inferiore (-15,8%) e solo durante i mesi estivi (luglio-settembre) si raggiungono di nuovo i livelli pre-pandemici.
Le vacanze in montagna e campagna rimangono stabili sul 2021 e sono, rispettivamente, il 24,5% e il 14,1% del totale delle vacanze. Per quanto riguarda le vacanze in montagna, nonostante i marcati recuperi sul 2021 del primo trimestre (il valore è più che triplicato) e del secondo trimestre (quasi +56%), a fine anno il bilancio è ancora in lieve difetto rispetto al 2019 (-10,5%). In questo contesto, in particolare, le vacanze invernali per praticare uno sport sono in decisa crescita (22,8% tra le attività svolte nel primo trimestre – erano il 6,1% nel 2021 e il 12,5% nel 2019) e ritrovano le regioni del Nord.
La fine delle restrizioni alle attività fruibili durante le vacanze e dell’incertezza dovuta alla situazione sanitaria, dunque, segnano la ripresa di quasi tutte le attività vacanziere. Rispetto al 2021 crescono le vacanze dedicate a visite al patrimonio culturale, alla partecipazione a eventi e spettacoli e al turismo enogastronomico (+63,7%), grazie al raddoppio osservato nei mesi primaverili (da aprile a giugno). Tuttavia, per queste attività, rispetto al 2019, si registra complessivamente ancora un decremento (-52,1%) e per il terzo anno consecutivo rappresentano una quota molto ridotta delle vacanze (9,7%, era 16,9% nel 2019).
A livello regionale il Lazio, dopo anni di forti cali, torna a guidare la graduatoria delle vacanze culturali (24,9%), seguito da Umbria (21,1%) e Toscana (14%). Tra le vacanze svolte per piacere, svago o riposo, quelle dedicate al riposo o divertimento anche nel 2022 rimangono predominanti (71,1%,) rispetto al periodo pre-pandemico (erano 57,8% nel 2019).
Il saldo di fine anno si riporta ai livelli precedenti alla pandemia, grazie al raddoppio osservato nella prima metà dell’anno, mentre l’estate, stabile come nel biennio precedente, conferma di essere il periodo trainante per la ripresa del turismo nell’era post-pandemica.
Le visite ai mercati tipici
Quasi un viaggiatore su tre (30%) in Italia ha visitato mercati tipici durante l’estate che si affermano tra le attività culturali preferite in un Paese come l’Italia che ha la leadership mondiale nel turismo enogastronomico come dimostra. E’ quanto afferma la Coldiretti sul report Istat su viaggi e vacanze in Italia e all’estero nel 2022 dal quale si evidenzia peraltro che la quota delle attività legate all’enogastronomia si attesta al 18%.
Non è un caso – sottolinea la Coldiretti – che venerdi 21 aprile dalle 13 alle 14,30 per il Natale di Roma al mercato contadino di Campagna Amica al Circo Massimo farà visita la delegazione Bie (Bureau international des expositions), presente nella Capitale per valutare il progetto di candidatura di Roma ad ospitare l’Esposizione universale EXPO del 2030
Oltre 1/3 della spesa di italiani e stranieri in vacanza in Italia secondo la Coldiretti – è infatti destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche in mercati, feste e sagre di Paese. L’alimentazione – sottolinea la Coldiretti – è diventata la principale voce del budget turistico con un impatto economico che è valutato attorno ai 30 miliardi di euro su base annua, divisi tra turisti italiani e stranieri che sempre più spesso scelgono il Belpaese come meta delle vacanze per i primati enogastronomici. Si tratta di un risultato che dimostra l’immenso valore storico e culturale del patrimonio enogastronomico nazionale che è diffuso su tutto il territorio e dalla cui valorizzazione – precisa la Coldiretti – dipendono molte delle opportunità di sviluppo economico ed occupazionale.
La tavola si conferma come il vero valore aggiunto della vacanza in Italia che leader mondiale del turismo enogastronomico potendo contare sull’agricoltura più green d’Europa di 5450 specialità sono ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni censite dalle Regioni, 316 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, la leadership nel biologico con circa 86mila aziende agricole biologiche, 25mila agriturismi che conservano da generazioni i segreti della cucina contadina, 10mila agricoltori in vendita diretta con Campagna Amica e le numerose iniziative di valorizzazione, dalle sagre alle strade del vino.