La vaccinazione contro il morbillo in calo in Italia, l’allarme dell’OMS

Quella del morbillo, che secondo l'OMS doveva sparire nel 2015, è una storia esemplare di come sia difficile percorre l'ultimo miglio dell'immunizzazione
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Tre anni dopo la fase più acuta della pandemia i sistemi sanitari europei, Italia compresa, fanno ancora fatica a riprendere le attività di routine come la vaccinazione anti-morbillo dei bambini. Secondo dati Ecdc rilasciati in occasione della Settimana europea della vaccinazione, nel nostro Paese la copertura vaccinale nel 2021 era del 92% della popolazione per la prima dose e dell’86% per la seconda, in calo rispettivamente dell’1% e del 3% rispetto al 2018.

Un livello di copertura ottimale per una malattia così contagiosa, evidenzia l’Ecdc, “è almeno il 95% con due dosi e deve essere omogenea su tutto il territorio perché il virus può trovare il modo di diffondersi in sacche di popolazione non protette portando a focolai anche nei Paesi che hanno debellato il morbillo”. L’Italia non è sola. Solo cinque Paesi dello Spazio economico europeo (Ue più Islanda, Liechtenstein e Norvegia) avevano tassi di vaccinazione pari o superiori a quelli raccomandati dall’Oms e fatti propri dall’Ecdc.

Il fenomeno del morbillo

Quella del morbillo, che secondo l’agenda dell’Organizzazione mondiale della Sanità doveva sparire dall’Europa dal 2015, è una storia esemplare di come sia difficile percorre l’ultimo miglio dell’immunizzazione. E di come diventi ancor più difficile con fenomeni come la pandemia, il terremoto in Turchia, la guerra in Ucraina e un ritorno dello scetticismo anti-vaccini. Così, la Regione Europea dell’Oms, che include 53 Paesi, si scopre in affanno e sempre più diseguale.

Oltre un milione di bambini ha perso tutte o alcune vaccinazioni di routine dall’inizio della pandemia nel 2020. Mentre molti dei Paesi le hanno riprese con grande sforzo, 16 Stati hanno visto un calo della copertura per la terza dose del vaccino contro la difterite-tetano-pertosse rispetto ai tassi pre-pandemia. La metà dei 20 paesi a reddito medio della regione ha riportato una copertura inferiore al 90% per uno o più vaccini nel 2021. Dati che fanno parte di una dichiarazione congiunta Ue-Oms-Unicef.

“Il divario nell’equità vaccinale tra i Paesi e tra le loro popolazioni si sta allargando“, conclude il documento firmato dalla commissaria Ue alla Salute Stella Kyrikiakides, dal direttore dell’Oms Europa Hans Kluge, e dalla direttrice dell’Unicef per l’Europa e l’Asia centrale Afshan Khan. “La vaccinazione è un caposaldo della sanità pubblica, è nel nostro comune interesse proteggerci a vicenda dalle malattie”, scrivono. Sottolineando che “a questo proposito, è fondamentale raggiungere le persone per incoraggiarle a vaccinarsi, a rispettare i programmi vaccinali nazionali e a recuperare le vaccinazioni mancate”

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