Ricostruire la storia attraverso le sue città. E’ questo che il professor Marco Mellace fa ormai da anni grazie delle realistiche e straordinarie ricostruzioni 3D. Veio è stata una delle più importanti città etrusche, situata nel centro della penisola italiana. Le sue rovine si trovano oggi nei pressi del borgo medievale di Isola Farnese, a circa 15 km da Roma, all’interno dei confini del Parco regionale di Veio nella Valle del Tevere.
L’importanza di Veio, sorta non lontano dalla riva destra del Tevere durante il X secolo a.C., fu tale che fin dall’VIII secolo a.C. entrò in competizione con Roma per il controllo dei septem pagi e delle saline alla foce del fiume. Proprio da queste dipendeva buona parte della prosperità della città. I Romani ebbero però la meglio dopo un lungo assedio all’inizio del IV secolo a.C. Durante il I secolo a.C. Veio venne poi rifondata come colonia romana e trasformata in municipio da Augusto (Municipium Augustum Veiens).
Ma per Veio la gloria e i fasti del periodo etrusco non tornarono mai più. Lentamente venne abbandonata dai sui abitanti nel corso del IV secolo d.C., fino a cadere nell’oblio.
La ricostruzione di Veio di Marco Mellace
“Ho ricostruito Veio etrusca“, ci racconta Marco Mellace. Si tratta di una “ricostruzione 3D che abbraccia il periodo relativo al V secolo a.C“. Le ricostruzioni portate a termine dal prof. Mellace sono due. “Una di queste si concentra su tre zone, tra cui il Santuario del Portonaccio, che comprende il tempio del Portonaccio”. Comprende anche “la tomba Campana, scoperta dal marchese Campana con splendidi dipinti, che secondo alcuni sono stati fatti fare dal marchese stesso per dare enfasi alla scoperta“.
Mellace ha poi ricostruito tutta Veio, “compreso il decumano, quindi la via principale che attraversava la città, tutti gli ingressi e i santuari che si trovavano nell’urbe di Veio. In uno di questi santuari gli abitanti compirono, secondo la leggenda, un sacrificio che avrebbe potuto salvare la città dall’assedio dei romani che durava da dieci anni“. I soldati di Furio Camillo, però, arrivarono prima che gli etruschi riuscissero a compiere questo sacrificio. E per Veio fu la fine.