“Noi di ULTIMA GENERAZIONE siamo già in Emilia Romagna a spalare il fango. Siamo tra le persone che stanno prestando soccorso. Comuni cittadini senza bandiere, non stiamo cercando visibilità”. Lo dice, parlando con l’Adnkronos, Maria Letizia Ruello, attivista del gruppo ecologista ULTIMA GENERAZIONE, rispondendo a chi – come il presidente del Senato Ignazio La Russa o il direttore del TgLa7 Enrico Mentana – ha invitato i militanti per il clima a recarsi nei luoghi colpiti dal nubifragio come fecero gli ‘Angeli del fango’ in occasione dell’alluvione che mise in ginocchio Firenze nel 1966.
“Quello che sta accadendo in Emilia-Romagna ci ha colpito moltissimo, anche personalmente. Io abito vicino Senigallia, città interessata dall’allerta meteo”, racconta la militante. Il presidente La Russa ha promesso che convincerà il Senato a non costituirsi parte civile nei vostri confronti nel processo per l’imbrattamento della facciata di Palazzo Madama se vi recherete nei luoghi dell’alluvione per prestare soccorso: “Si tratta di un ricatto vigliacco. Chiamarci ragazzi, inoltre, è puro paternalismo: io ho 63 anni. La Russa ci dice: fate i bravi e vi toglierò la punizione.
“Ultima Generazione – insiste Ruello – è già in Emilia-Romagna ma non la vedete. Mio figlio si trova lì, a spalare. E’ uno dei tanti. Noi siamo una piccolissima avanguardia. Se 20 persone si siedono sull’asfalto del Gra per bloccare il traffico, ve ne accorgete. Se 20 persone vanno a spalare non ve ne accorgete”. “Sarebbe facile per noi dire ‘ve l’avevamo detto’. Per i negazionisti siamo come Cassandra o Laocoonte, che mise in guardia i cittadini di Troia dall’inganno dei greci”.
“La colpa” secondo l’attivista per il clima “è anche della tv, che nei dibattiti invita uno scienziato negazionista e uno che la racconta giusta, come se la comunità scientifica fosse spaccata a metà sul cambiamento climatico. Sono balle. La prossima settimana andranno a processo tre attivisti di ULTIMA GENERAZIONE che si sono incollati in Vaticano al basamento della statua di Laocoonte. Siamo odiati come Emmeline Pankhurst, l’eroina dei diritti delle donne. Ma passeremo alla storia”, assicura.