I vecchi alberi hanno molto valore a livello ecologico e socio-culturale. Tuttavia, la conoscenza dei fattori che inducono la loro persistenza a lungo termine in paesaggi caratterizzati da una presenza dominante dell’uomo è limitata. In uno studio pubblicato di recente sulla rivista Nature, utilizzando un ampio database (quasi 1,8 milioni di singoli alberi datati, appartenenti a 1.580 specie diverse in Cina), gli studiosi hanno individuato quali specie hanno più probabilità di vivere a lungo, nonostante l’inquinamento.
Gli esperti hanno scoperto che le specie con maggiore altezza, dimensioni delle foglie più piccole e diversi attributi che li rendono ottimali per l’utilizzo umano aveva la più alta probabilità di
persistenza a lungo termine. Le specie di alberi con più probabilità di persistenza associati all’uomo erano relativamente elevati in aree a coltivazione intensiva.
Lo studio delle specie arboree in Cina
Al contrario, le probabilità di persistenza delle specie spontanee erano relativamente alte nelle zone di montagna o nelle regioni abitate da minoranze etniche. I modelli geografici distintamente diversi delle probabilità di persistenza dei due gruppi di specie erano legate alla loro risposte diverse alle attività umane eterogenee e alle condizioni ambientali del sito.
I vecchi alberi sono strutture naturali che svolgono ruoli cruciali nel mantenimento della biodiversità e delle funzioni degli ecosistemi, oltre a fornire benefici sociali e culturali alle persone. La conservazione dei vecchi alberi ha attirato l’attenzione degli esperti negli ultimi venti anni.
I vecchi alberi
Recenti studi su larga scala indicano che le popolazioni di alberi molto vecchi sono spesso dominato da alcune specie (come alcune gimnosperme) e sono distribuiti in modo non uniforme a livello regionale e scale globali. Questo modello suggerisce che i fattori che influenzano la loro la persistenza possono variare considerevolmente tra le specie e le regioni. Tuttavia, la comprensione dei fattori che determinano la persistenza a lungo termine degli alberi, soprattutto in ambienti dominati dall’uomo, non è stato approfondito dai ricercatori fino ad oggi.
A differenza di molte caratteristiche naturali, la sopravvivenza a lungo termine degli alberi nei paesaggi dominati dall’uomo sono in parte regolati da attività umane che purtroppo sono attività distruttive, come il disboscamento e l’espansione dell’agricoltura, sono di solito dannosi per la sopravvivenza degli alberi.
L’agricoltura e lo stress ambientale
Gli autori dello studio hanno quantificato i fattori che influenzano la persistenza dei vecchi alberi in paesaggi sfruttati dall’uomo in Cina e hanno rilevato la probabilità di persistenza delle specie associate all’uomo era più elevata in aree intensamente coltivate. Al contrario, la persistenza di specie spontanee era relativamente alta in zone di montagna o regioni abitate da minoranze etniche. Le popolazioni attuali di vecchi alberi sono dominati da alcune specie vegetali piantate dall’uomo, mentre la maggior parte delle specie spontanee sono endemiche e rare.
La RFR mediana delle 1.414 specie arboree esaminate era inferiore al 20%, e questo dato è connesso a grandi sfide nel lungo termine persistenza di alberi nei paesaggi sfruttati dall’uomo. Tuttavia, la meridiana RFR variava notevolmente tra specie, a seconda dei loro tratti funzionali e il tipo di utilizzo dell’area da parte dell’uomo. Le specie con maggiore altezza potenziale o dimensioni delle foglie più piccole (come quelle delle Cupressaceae e delle Pinaceae) avevano una RFR più alta, in parte attribuita alla loro maggiore longevità e migliore capacità di superare stress ambientali. Anche studi pregressi recenti hanno evidenziato come gli alberi antichi in Cina e in tutto il mondo sono prevalentemente gimnosperme, probabilmente a causa dell’adattamento fisiologico intrinseco alle condizioni fredde e aride.