Cambiamento climatico, la dura lettera di Clintel all’IPCC: “inaccettabile fuorviare il mondo su un tema così importante”

Dopo aver analizzato approfonditamente l'ultimo rapporto dell'IPCC, rilevando "gravi errori scientifici", Clintel ha scritto al Presidente Hoesung Lee
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La Clintel Foundation ha inviato una lettera al Dott. Hoesung Lee, Presidente dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), e a numerosi leader mondiali come Antonio Guterres, Klaus Schwab, Christine Lagarde, Frans Timmermans, Bill Gates, George Soros. “Con il rapporto di sintesi recentemente pubblicato, l’IPCC ha concluso il suo sesto ciclo di valutazione, composto da sette rapporti in totale. Un team internazionale di scienziati della Climate Intelligence Foundation (Clintel), composto da 1.500 persone, ha valutato diverse affermazioni dei rapporti del Working Group 1 (The Physical Science Basis) e del Working Group 2 (Impatti, adattamento e vulnerabilità)”, si legge nella lettera. In estrema sintesi, il rapporto di Clintel (The Frozen Climate Views of the IPCC) mostra i “gravi errori” contenuti nell’ultimo rapporto IPCC.

Clintel è un thinktank fondato nel 2019 dal Professore emerito olandese Guus Berkhout e dallo scrittore scientifico Marcel Crok.

Nella lettera firmata da Berkhout, viene ricordata “la revisione delle procedure dell’IPCC del 2010 da parte dell’InterAcademies Council (IAC), che è stata commissionata all’indomani della disastrosa pubblicità riguardante gli errori nei precedenti rapporti dell’IPCC e le rivelazioni degli sforzi degli autori principali dell’IPCC per soffocare il dibattito. L’IAC ha concluso in parte”:

“Dato che il rapporto IAC è stato suggerito in parte dalla rivelazione di errori nell’ultima valutazione, il comitato ha esaminato anche il processo di revisione dell’IPCC. Ha concluso che il processo è approfondito, ma un’applicazione più rigorosa delle procedure di revisione dell’IPCC esistenti potrebbe ridurre al minimo il numero di errori. A tal fine, l’IPCC dovrebbe incoraggiare i revisori a esercitare pienamente la loro autorità per garantire che tutti i commenti di revisione siano adeguatamente considerati. I revisori dovrebbero anche garantire che le controversie autentiche si riflettano nel rapporto ed essere certi che sia stata data la debita considerazione a punti di vista alternativi adeguatamente documentati. Gli autori principali dovrebbero documentare esplicitamente che è stata presa in considerazione l’intera gamma di opinioni scientifiche ponderate”.

Concludiamo con rammarico – si legge nella lettera di Clintel – che l’IPCC non ha seguito questo consiglio e l’AR6 mostra gli stessi difetti di prima, vale a dire una selezione parziale delle evidenze, l’incapacità di riflettere controversie autentiche e l’incapacità di tenere in debita considerazione punti di vista alternativi adeguatamente documentati. Per fare un esempio, l’IPCC ha ignorato la letteratura cruciale sottoposta a revisione paritaria che mostra che le perdite normalizzate per disastri sono diminuite dal 1990 e che la mortalità umana dovuta a condizioni meteorologiche estreme è diminuita di oltre il 95% dal 1920. Gli autori dell’IPCC hanno affermato le conclusioni opposte basate su evidenze raccolte appositamente, sostenendo aumenti dei danni e della mortalità dovuti al cambiamento climatico antropogenico, e il processo di revisione non è riuscito a correggere questa inesattezza”.

Il rapporto di 180 pagine di Clintel, The Frozen Climate Views of the IPCC, è la prima “valutazione” internazionale su larga scala del Sesto rapporto di valutazione dell’IPCC. In 13 capitoli il rapporto Clintel mostra che l’IPCC commette numerosi gravi errori scientifici che nel complesso riflettono un pregiudizio a favore delle “cattive notizie” e contro le “buone notizie”. Questo è stato il caso in tutto il rapporto e specialmente nella preparazione del Riepilogo per i decisori politici. Le buone notizie sulle perdite causate da disastri e sui decessi legati al clima sono state lasciate fuori dal Riepilogo per i responsabili politici, per esempio”, continua la lettera.

“Inoltre, dove il rapporto AR6 dell’IPCC ha tenuto conto delle evidenze che si allontanano da una tetra prospettiva di “caso peggiore”, come il riconoscimento del fatto che gli scenari di emissione RCP8.5, SSP5-8.5 e SSP3-7.0 sono poco probabili e che i modelli sovrastimano sistematicamente il riscaldamento nella troposfera tropicale, questi risultati sono sepolti in profondità nei capitoli e non sono enfatizzati per i media o i responsabili politici. Peggio ancora, nonostante abbia concluso nella sua discussione sugli scenari di emissione che quelli estremi sono poco probabili, hanno comunque la massima importanza in altre parti del rapporto allo scopo di proiettare gli impatti climatici”, viene evidenziato nella lettera di Clintel al Presidente dell’IPCC.

“Infine, notiamo che l’IPCC è rimasto in silenzio mentre il Segretario generale delle Nazioni Unite e altri funzionari di alto rango hanno ripetutamente travisato i risultati dell’IPCC. Ad esempio, il Segretario generale Guterres ha detto del rapporto del Working Group 1: “il rapporto del Working Group 1 dell’IPCC di oggi è un codice rosso per l’umanità. I campanelli d’allarme sono assordanti e le prove sono inconfutabili: le emissioni di gas serra dovute alla combustione di combustibili fossili e alla deforestazione stanno soffocando il nostro pianeta e mettendo a rischio immediato miliardi di persone”. Il rapporto del AR6 Working Group 1 non ha detto queste cose, tuttavia l’IPCC non lo ha mai corretto né ha contestato alcuna copertura mediatica altrettanto imprecisa che distorce i contenuti del vostro rapporto”, rimarca Clintel.

Con tutto il rispetto Dr. Lee, fuorviare seriamente il mondo su un argomento così importante e su così vasta scala è inaccettabile per un’organizzazione delle Nazioni Unite che afferma di essere scientifica. Gli errori e i pregiudizi che Clintel ha trovato nel rapporto AR6 sono peggiori di quelli che hanno portato alla revisione IAC del 2010, il che indica il continuo fallimento dell’IPCC nell’adempiere alla sua missione”.

“La rete Clintel – conclude la lettera – richiede quindi quanto segue:

  • che l’IPCC incarichi un team con la rappresentanza di Clintel e altre persone indipendenti non coinvolte nella leadership dell’IPCC per verificare se l’IPCC ha pienamente implementato e seguito le riforme raccomandate dalla revisione IAC del 2010 e se sono necessarie ulteriori riforme;
  • che l’IPCC riveda le importanti dichiarazioni dei principali leader mondiali e dei media che parafrasano il contenuto dell’AR6 e corregga laddove tali dichiarazioni siano fuorvianti o imprecise;
  • che l’IPCC si incontri con i rappresentanti di Clintel per ricevere input sulle principali carenze evidenziate nel nostro rapporto che richiedono una correzione formale”.

Come post scriptum, Clintel ricorda che il loro “obiettivo principale è generare conoscenza e comprensione delle cause e degli effetti del cambiamento climatico, nonché degli effetti della politica climatica. Clintel ha pubblicato la Dichiarazione mondiale sul clima, che ora è stata firmata da più di 1.500 scienziati ed esperti in tutto il mondo, rivaleggiando così per dimensioni e credenziali con le liste degli autori del gruppo di lavoro dell’IPCC”. In questa dichiarazione, i firmatari affermano con fermezza che “non esiste un’emergenza climatica”.

Guus Berkhout fa sapere di attendere la risposta del Dott. Lee. Oltre a questa lettera, Clintel intende “porre alcune domande dettagliate a diversi autori principali” e per il futuro propone che “la valutazione critica di Clintel delle pubblicazioni dell’IPCC venga ripetuta ogni anno e arricchita con opinioni scientifiche mancanti che vengono cancellate dall’IPCC”.

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