Il 5 maggio 2000, esattamente 23 anni fa, è andato in scena uno straordinario spettacolo celeste. Nonostante abbia portato – senza alcuna base scientifica – a terribili previsioni di catastrofi globali innescate dalle forze gravitazioni dei corpi celesti, come lo scioglimento delle calotte polari, inondazioni, uragani, terremoti, ecc., si è trattato di un eccezionale allineamento di corpi celesti: i pianeti Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove e Saturno si sono più o meno allineati con il Sole, mentre la Luna era quasi allineata tra la Terra e il Sole.
Tutti i pianeti erano dalla parte opposta del Sole rispetto alla Terra e per questo, non è stato possibile osservare la congiunzione dal nostro pianeta. Solo per brevissimi momenti è stato possibile osservare Marte e Venere, posizionati con un’angolazione più ampia.
Affrontando il tema delle previsioni di catastrofi globali associate alla congiunzione di pianeti, in un articolo di allora, la NASA spiegava che non c’è niente di “magico” nel fatto che i pianeti fossero in linea. Per sfatare il mito delle catastrofi, l’agenzia spaziale americana ha aggiunto che, considerando che ogni pianeta ha un’attrazione gravitazionale minuscola e praticamente non rilevabile sulla Terra, con i pianeti sul lato opposto del Sole la forza di ciascun corpo è stata al minimo assoluto durante l’allineamento.
A seconda di quanto rigorosamente si voglia definire “allineamento”, ha precisato la NASA, i sei pianeti interni si allineano ogni cinquanta o cento anni circa. In effetti, quando si parla di allineamento, i pianeti non sono esattamente uno in fila all’altro, ma cadono all’interno di un certo arco. Il 5 maggio 2000, l’arco era entro i 26 gradi. Sebbene insoliti, tali allineamenti si sono verificati in passato senza alcuna conseguenza. “I pianeti sono semplicemente troppo lontani per avere un effetto su qualsiasi cosa qui sulla Terra, tranne la nostra immaginazione”, aveva concluso la NASA.