COVID-19: le risposte ai vaccini nelle popolazioni Australiane

Secondo uno studio sono state riscontrate risposte anticorpali ridotte dopo la vaccinazione COVID-19 nelle persone con condizioni croniche preesistenti, nelle popolazioni australiane delle Prime Nazioni
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Mentre la vaccinazione COVID-19 suscita un’immunità generalmente robusta nelle popolazioni australiane delle Prime Nazioni, si osservano risposte anticorpali ridotte dopo la vaccinazione COVID-19 nelle persone con comorbidità o condizioni croniche preesistenti, secondo uno studio che coinvolge le popolazioni australiane delle Prime Nazioni pubblicato su Nature Immunology. Gli autori sostengono che questi risultati sono importanti per le popolazioni First Nations, che hanno tassi sproporzionatamente elevati di comorbidità croniche.

Le popolazioni indigene in Australia, Brasile e Stati Uniti hanno registrato casi di COVID-19 e rapporti casi/fatalità più elevati rispetto alle popolazioni non indigene. Negli Stati Uniti, i nativi americani e dell’Alaska avevano tre volte più probabilità di essere ricoverati in ospedale e più del doppio di morire a causa della COVID-19 rispetto alle popolazioni non indigene. Le popolazioni aborigene e degli abitanti delle isole dello Stretto di Torres, denominate First Nations australiane, hanno tassi sproporzionatamente elevati di diabete e di malattie respiratorie e renali croniche, ma pochi studi hanno valutato la loro risposta alla vaccinazione contro la COVID-19.

Risposta anticorporale del vaccino

Gli studiosi hanno caratterizzato la risposta anticorpale in 58 popolazioni australiane delle Prime Nazioni e in 39 persone non indigene prima e 6-28 giorni dopo la prima, la seconda e la terza dose del vaccino Pfizer-BioNTech. Gli autori hanno osservato livelli ridotti di anticorpi specifici per la SARS-CoV-2 nel sangue delle popolazioni australiane delle Prime Nazioni, correlati all’età e agli alti livelli di comorbilità di questa popolazione. Gli autori hanno trovato un modello specifico di glicosilazione (G0) negli anticorpi prima della vaccinazione nelle popolazioni australiane delle Prime Nazioni con comorbidità, ma non in quelle senza comorbidità.

Gli anticorpi G0 sono considerati pro-infiammatori e sono stati precedentemente associati a livelli più bassi di anticorpi nel sangue dopo la vaccinazione antinfluenzale. In particolare, gli autori hanno riscontrato anticorpi G0 più alti prima della vaccinazione e anticorpi SARS-CoV-2 ridotti dopo la vaccinazione in un gruppo separato di 69 persone non indigene, di cui 38 con diabete o malattia renale (o entrambi), il che indica che questi risultati possono essere applicati in generale alle persone con condizioni croniche.

Gli autori sottolineano che i risultati sono rilevanti per tutte le popolazioni con un elevato carico di patologie croniche. Lo studio fornisce una base immunologica a sostegno di dosi di richiamo anticipate e/o aggiuntive del vaccino COVID-19 per le popolazioni indigene e per tutti gli individui con condizioni croniche.

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