Forte maltempo in atto in Emilia–Romagna: già ieri sera sono scattate le evacuazioni preventive, nelle zone colpite dall’alluvione di due settimane fa. A Faenza sono 450 le persone che hanno lasciato la propria abitazione, 213 a Castel Bolognese, circa 70 a Brisighella mentre a Cervia 13 anziani soli sono stati accompagnati negli hotel del territorio. I Comuni hanno allestito punti di accoglienza nei palazzetti dello sport o in strutture religiose.
A Livergnano di Pianoro (Bologna) è stato avvertito un forte boato: 2 famiglie sono state precauzionalmente evacuate. Pare che all’origine ci sia lo sfaldamento di una parete rocciosa che secondo le prime informazioni non sembra abbia causato danni a persone o cose.
Per quanto riguarda i fiumi, continuano a salire i livelli dei fiumi Marecchia, Pisciatello (torrente), Ronco e Voltre (torrente). Fenomeni temporaleschi sono in corso al largo di Ancona, Pesaro e Rimini. A causa delle avverse condizioni meteo, il traghetto che svolge servizio di collegamento tra Porto Corsini e Marina di Ravenna è stato temporaneamente sospeso.
“Si consiglia di non uscire di casa“: è l’appello del Comune di Riccione, in provincia di Rimini, dove a causa di maltempo e conseguenti allagamenti che interessano diversi viali della Perla Verde, sono stati chiusi tutti i sottoponti e i ponti.
Segnalata la caduta della briglia di contenimento lungo il Marecchia all’altezza di Ponte Santa Maria Maddalena (video di Simone Mengozzi).
Piove e preoccupa il livello del torrente Ravone che ha già creato disagi nei giorni scorsi a Bologna, in particolare con la chiusura di via Saffi, radiale che collega il centro storico in direzione dell’aeroporto Marconi. “Il livello del torrente Ravone sta salendo molto rapidamente sia a monte che a valle“, ha reso noto il Comune, prevedendo una nuova esondazione e una nuova chiusura al traffico della strada. Chiuso anche il sottopassaggio in via Triumvirato. In provincia al momento si segnala una frana nella valle dell’Idice, a monte dell’abitato di Monterenzio, con chiusura della strada.
A seguito delle avverse condizioni meteo delle ultime ore si sono verificate 2 frane nel territorio collinare della provincia di Ravenna, lungo la SP63 Valletta-Zattaglia, che collega l’abitato di Zattaglia a quello di Casola Valsenio. In particolare le due frane interessano il km 8+200 e il km 9, dove nei giorni scorsi si erano già verificati due analoghi episodi a causa del maltempo, comportando la chiusura della SP63 in alcuni tratti. La chiusura della strada sarà mantenuta fino al ripristino delle normali condizioni di sicurezza per la circolazione stradale.
Le precipitazioni della notte, sia in montagna che in pianura, stanno determinando un innalzamento dei livelli dei corsi d’acqua a Modena, ma il monitoraggio attivato sulla base dell’allerta rossa per criticità idraulica diramata dall’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile non ha evidenziato particolari criticità. I ponti su Secchia e Panaro sono aperti (il livello dei fiumi, pur in crescita, è ancora distante dalla soglia di precauzione) e non si segnalano situazioni particolari sulla viabilità. Dalla mezzanotte è attiva la Sala operativa unica integrata di Marzaglia e sono al lavoro anche i tecnici comunali, di Aipo e i volontari della Protezione civile. Le previsioni indicano che le precipitazioni continueranno nelle prossime ore e durante la giornata si riuniscono sia il Ccs, Centro coordinamento soccorsi, convocato dalla Prefettura, sia il Coc, il Centro operativo comunale, per definire le attività necessarie sulla base dell’andamento del fenomeno: dagli interventi sulla viabilità alla valutazione di eventuale chiusura di istituti scolastici per la giornata di domani.
Fino alla mezzanotte di oggi è prevista, sull’Emilia Romagna, allerta rossa per criticità idraulica e idrogeologica, gialla per vento, stato del mare e criticità costiera. Un intenso vortice depressionario presente sull’Italia centrale determinerà precipitazioni diffuse e persistenti di moderata intensità su tutta la regione, più insistenti sui rilievi e fascia pedecollinare del settore centro-orientale, dove potranno verificarsi piogge abbondanti. Per questo si prevedono piene con interessamento delle zone golenali e degli argini su tutti i corsi d’acqua del settore centro orientale. Sui bacini romagnoli e affluenti del Reno si prevedono colmi di piena prossimi ai franchi arginali e ai massimi storici registrati. Saranno inoltre possibili significativi innalzamenti dei livelli idrometrici sul reticolo idrografico minore, con associati fenomeni di erosione delle sponde e possibili inondazioni delle aree limitrofe, anche per effetto di criticità locali (tombature, restringimenti, etc.) e difficoltà di smaltimento delle acque della rete di bonifica.Si prevedono condizioni del mare sotto costa che possono generare localizzati fenomeni di ingressione marina ed erosione del litorale, oltre che ostacolare il deflusso di eventuali concomitanti piene dei fiumi e torrenti. È inoltre previsto un aumento della ventilazione nord-orientale con venti che sui rilievi e sul settore orientale della regione raggiungeranno intensità di burrasca moderata (62-74 km/h).
Per monitorare nel modo migliore possibile la situazione meteo in tempo reale, di seguito forniamo un elenco delle pagine con tutte le informazioni utili per seguire il nowcasting meteorologico minuto per minuto:
Coldiretti: 300 milioni di danni agricoli in Emilia-Romagna
Salgono a 300 milioni di euro i danni subiti dalle attività agricole e dalle infrastrutture in Emilia Romagna dove sono finiti sott’acqua migliaia di ettari di terreno coltivato a kiwi, susine, pere e mele ma anche cereali, vivai, ortaggi, allevamenti, macchinari di lavorazione ed infrastrutture. E’ quanto scrive il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini al Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni e al Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida in occasione della nuova allerta rossa per il maltempo in Emilia Romagna dove l’alluvione ha interessato in particolare delle provincie di Bologna, di Forlì-Cesena, di Modena, di Ravenna, di Ferrara.
Il territorio – sottolinea la Coldiretti – è stato devastato da eventi meteorologici di elevata intensità che hanno determinato esondazione di corsi d’acqua e provocato rotture arginali con evacuazioni a causa degli allagamenti, che hanno interessato terreni a destinazione agricola di pregio con il lento deflusso dell’acqua rimasta nei frutteti che “soffoca” le radici degli alberi fino a farle marcire e il rischio di far scomparire intere piantagioni che impiegheranno anni prima di tornare produttive. Il tutto – precisa la Coldiretti – a breve distanza dall’altro evento meteorologico di inizio aprile quali grandine e gelate che ha colpito pesantemente le coltivazioni sempre sullo stesso territorio.
“E’ necessario attuare interventi indifferibili diretti ad assicurare il superamento dell’emergenza e per questo chiediamo al Governo un intervento urgente per mettere in campo ogni azione utile finalizzata alla ripresa economica e produttiva delle imprese agricole che hanno subito danni dagli eventi metereologici indicati” scrive Prandini nel sottolineare che “è in gioco la sopravvivenza stessa di centinaia di imprese e delle lavoratrici e lavoratori che da esse dipendono”.
“È stato certamente utile il primo intervento emergenziale deliberato tempestivamente dal Governo, a poche ore dai fatti. Ora, stante la situazione straordinaria, riteniamo necessario un Decreto Legge Speciale del Governo e il relativo stanziamento di risorse congrue ad affrontare i danni subiti che da una prima stima superano i 300 milioni di euro per le attività agricole” conclude Prandini nel precisare che “gli strumenti ordinari di intervento vanno attivati quanto prima, ma non sono sufficienti a garantire il salvataggio o la continuità delle filiere agricole del territorio colpito”.
“Appare sempre più urgente intervenire in maniera strutturata sulla gestione argini, controllo fauna e pulizia alvei fluviali, anche coinvolgendo gli agricoltori e semplificando la burocrazia che spesso rallenta la cura del territorio” conclude il presidente della Coldiretti.