Grazie a una nuova tecnologia è più facile ed economico immagazzinare l’elettricità direttamente dall’umidità presente nell’aria; la suddetta tecnica permette di utilizzare molti tipi di materiali, purché siano costellati di nanopori, ossia di minuscoli fori dal diametro inferiore a 100 nanometri, meno di un millesimo dello spessore di un capello umano. Così potrà essere immagazzinata dell’energia pulita, a basso costo e disponibile ovunque 24 ore su 24 e in ogni condizione atmosferica ottenuta dall’Università americana del Massachusetts ad Amherst e pubblicata sulla rivista Advanced Materials.
“L’aria contiene un’enorme quantità di elettricità: basti pensare a una nuvola, che non è altro che una massa di goccioline d’acqua“, osserva osserva Jun Yao, uno dei ricercatori guidati da Xiaomeng Liu. “Ogni gocciolina contiene una carica e, nelle giuste condizioni, la nuvola può generare un fulmine. Non sappiamo come catturare in modo affidabile l’elettricità dai fulmini – continua Yao – e quello che abbiamo fatto è replicare una nuvola su piccola scala, che produce elettricità per noi in modo prevedibile e continuo“.
I ricercatori hanno verificato che la struttura basata sui nanopori funziona in modo efficace perché, attraversando i forellini, le molecole d’acqua urtano facilmente contro il loro bordo superiore rispetto a quello inferiore. Questo crea uno squilibrio di cariche elettriche tra i due lati, simile a quello che avviene in una nuvola, e costituisce una sorta di batteria che continua a funzionare finché è presente umidità nell’aria.