Torna lo spettro dei milioni di contagi Covid dalla Cina, mentre in Italia tornano a far parlare della pandemia il Comitato nazionale familiari vittime di Covid, che domani si riunisce a Roma, le indagini della Procura di Bergamo e la Commissione d’inchiesta. Claudio Giorlandino, direttore scientifico dell’Istituto di Ricerca Altamedica, intervistato dall’agenzia Dire è tornato a mettere in luce contraddizioni ed errori, secondo lui, commessi durante l’emergenza sanitaria.
Responsabili della ripresa dei contagi, a luglio 2021, il Green Pass e l’utilizzo dei tamponi antigenici “con un 40-50% di falsi negativi. Eravamo fuori nel luglio 2021 e a luglio nessuna pandemia riprende, ma con l’introduzione del green pass – ha ricordato il medico – la gente faceva tamponi antigenici e andava in giro ad infettare. Stessa cosa ad ottobre con l’obbligo ai lavoratori… nuova risalita. Lo stesso è accaduto nei Paesi dove è stato introdotto: bastava lasciare le misure di attenzione personale”.
Giorlandino ha ricordato che sin dall’inizio il contagio non è stato contenuto con la misura del tampone molecolare, l’unico test corretto: “fu vietato ai centri di eseguire i tamponi molecolari. Ci eravamo offerti con i nostri centri di farli gratuitamente, ma il Comitato tecnico riteneva dovessero essere appannaggio dei centri responsabili quando invece potevano esser fatti da tutti i centri di genetica con una tecnica molto semplice”.
E sull’efficacia del vaccino il direttore Giorlandino è tornato a domandarsi perché preferire la tecnica nuova “mRna e non sperimentata” invece del vaccino tradizionale, presente in altri Paesi, ad eccezione degli USA, e sperimentato da anni.
Un vaccino che, come ha spiegato, “colpendo una regione ipermutevole della struttura virale, ovvero la proteina spike che cambia continuamente dopo un breve tempo funzionava molto meno. Non si è capito perchè non usare quello tradizionale, quello mRna era un vaccino probabilmente molto spinto dall’industria farmaceutica”. E ha aggiunto: “sappiamo che ha fatto tantissime vittime somministrato a milioni di persone, ma il vero problema che non ha garantito il soggetto è che non era stato sperimentato, ma sa eravamo di corsa…”, ha detto. Bambini, giovani e chi era stato già infettato altre criticità, secondo Giorlandino, del piano vaccinale. Dunque il Covid: “è morto da solo, come tutte le infezioni e non è stato il vaccino”.
Così, come ormai riporta l’Istituto superiore di sanità: “la gente muore con tampone positivo, non per Covid“. Presto detto il perchè: “l’unica vera mutazione degna di nota è stata a gennaio scorso con Omicron che non entra nei polmoni e il primo Covid uccideva per la polmonite quindi basta… Smettiamola“, ha concluso non risparmiando qualche osservazione sulla tecnologia mRna ora alla ribalta.