Giornata mondiale senza tabacco: anche le sigarette elettroniche influenzano la fertilità

"Bisogna sfatare il mito secondo cui le sigarette elettroniche abbiano un impatto sulla salute minore rispetto a quelle tradizionali"
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Il 31 maggio è la Giornata mondiale senza tabacco: un momento dedicato alla sensibilizzazione sugli effetti negativi di questa abitudine sulla salute. Tra le tante conseguenze negative troviamo l’infertilità. Se un anno fa si parlava soprattutto di come influisce il tabacco, oggi è lecito chiedersi, visto il consumo sempre più alto, come le sigarette elettroniche, i “vapers”, influenzino la fertilità.

I vapers sono dispositivi che emergono come alternativa alle sigarette tradizionali. Sono costituiti da una soluzione liquida, nota come liquido di svapo, che viene inalata sotto forma di vapore. Dato l’aumento dell’uso di vapers e sigarette elettroniche, sono in corso i primi studi sul loro impatto sulla salute. La nicotina, come nel tabacco “tradizionale”, è la causa di questa riduzione della fertilità.

“Bisogna sfatare il mito secondo cui le sigarette elettroniche abbiano un impatto sulla salute minore rispetto a quelle tradizionali. Almeno per quanto riguarda l’infertilità – spiega Daniela Galliano, Direttrice Clinica PMA IVI Roma, Specialista in Ginecologia, Ostetricia e Medicina della Riproduzione ginecologa nonostante infatti contengano una minore quantità di sostanze tossiche rispetto a quella tradizionale, può comunque influenzare lo stato di fertilità di chi ne fa uso. Nel caso della fertilità femminile, la nicotina può interferire con l’ovulazione, causando una diminuzione dell’attività ovulatoria. Può accelerare anche la perdita di ovociti, influenzandone la qualità. Inoltre, nel caso di donne incinte che continuano a “svapare”, vi è un aumentato rischio di complicanze, come parto prematuro o basso peso alla nascita”.

La nicotina, presente nella maggior parte dei vapers, è anche nota per la sua capacità di ridurre la fertilità degli uomini. In particolare, può alterare la produzione di spermatozoi, influenzando la loro qualità e motilità. Inoltre, l’esposizione alla nicotina potrebbe alterare il DNA degli spermatozoi e aumentare il rischio di mutazioni genetiche nella prole.

“Recenti ricerche riflettono questo impatto, come uno studio pubblicato sul Journal of the American Heart of Association nel 2019, che ha dimostrato che l’uso del vaper ha aumentato significativamente la pressione sanguigna, la frequenza cardiaca e la rigidità arteriosa nei partecipanti allo studio. Un altro studio, pubblicato sulla rivista medica JAMA Cardiology nel 2018, ha rilevato che gli utenti regolari di dispositivi elettronici per la somministrazione di nicotina avevano un rischio maggiore di sviluppare malattie cardiache e ictus rispetto ai non utilizzatori” aggiunge la dottoressa Galliano.

Allo stato attuale, l’uso di vapers è diventato sempre più comune tra i giovani. Dai dati raccolti da GYTS (Global Youth Tobacco Survey) sull’uso delle sigarette elettroniche sui più giovani, risulta che sono più che raddoppiati gli studenti che la utilizzano. Se nel 2014 erano l’8,4%, nel 2019 la percentuale arriva al 17,5%;

In questo senso, oltre a quanto menzionato sopra su come il vaper influisce sulla fertilità sia delle donne che degli uomini, ci sono aspetti da sottolineare soprattutto tra le più giovani. L‘ormone anti-Mülleriano, infatti, è un valore che andrebbe controllato ogni anno, visto che sia la quantità di ovociti che la qualità diminuisce con l’avanzare dell’età anche a causa della nicotina.

Smettere di fumare – sigarette tradizionali o elettroniche – è una scelta fondamentale per una coppia che desidera avere un figlio. È importante sapere, inoltre, che le donne che non riscontrano problemi di infertilità legati al fattore tubarico o che non sono ancora in menopausa, possono ritornare a livelli di fertilità delle donne non fumatrici.

Gli effetti del fumo non devono essere sottovalutati nemmeno durante un trattamento di fecondazione assistita. L’insuccesso maggiore viene rilevato nelle donne più mature, in cui incidono anche i problemi di fertilità dovute all’età. Da sottolineare che nelle fumatrici rispetto alle donne non fumatrici risulta una bassa riserva ovarica, una bassa risposta delle ovaie alla stimolazione, un numero minore di ovociti recuperati e fecondati e ovviamente il tasso di gravidanza.

Fumare in gravidanza, inoltre, può portare dei danni gravissimi al feto, oltre ad avere delle pesanti ripercussioni sulla gravidanza stessa: infatti –come riportato dal Ministero della Salute – le madri che continuano a fumare durante la gravidanza hanno un eccesso di rischio del 70% di avere figli con malattie alle vie respiratorie rispetto ai bambini nati da madri non fumatrici. Inoltre, esporre il bambino al fumo durante la gravidanza, è la principale causa di morte improvvisa del lattante e di altri effetti sulla salute, incluse il basso peso alla nascita e una ridotta funzionalità respiratoria.

Il periodo della ricerca di una gravidanza può essere allora una buona occasione per smettere di fumare definitivamente.

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