Il fenomeno meteorologico El Niño si formerà probabilmente quest’anno e questo potrebbe provocare le temperature ad abbassarsi notevolmente. E’ l’avvertimento lanciato oggi dall’ONU. “Lo sviluppo di El Niño porterà molto probabilmente a un nuovo picco del riscaldamento globale e aumenterà le possibilità di temperature da record“, ha dichiarato Petteri Taalas, capo dell’Organizzazione meteorologica mondiale, che stima una probabilità dell’80% che il fenomeno si formi entro la fine di settembre.
El Niño è un fenomeno climatico di riscaldamento del Pacifico tropicale centrale e orientale, fino alle coste di Perù ed Ecuador. Si ripete con intervalli da 2 a 7 anni e dura da 9 a 12 mesi. Porta ondate di calore, siccità e alluvioni in varie parti del mondo.
In particolare, piogge su parti del Sudamerica, nel sud degli Stati Uniti, nel Corno d’Africa e nell’Asia centrale, e siccità sull’Australia, l’Indonesia e parti dell’Asia meridionale. El Niño d’estate alimenta gli uragani nel Pacifico centro-orientale e li ostacola sull’Atlantico. Il fenomeno opposto, chiamato La Niña, consiste nel raffreddamento della stessa area del Pacifico tropicale centrale e orientale.
Negli ultimi tre anni la Nina si è ripetuta costantemente. Secondo l’Organizzazione meteorologica mondiale, l’anno più caldo da quando ci sono rilevazioni scientifiche, il 2016, è stato così per l’effetto combinato di un El Niño molto potente e del riscaldamento globale di origine umana. “Il mondo dovrebbe prepararsi allo sviluppo del Niño – avverte Taalas -. Potrebbe portare sollievo dalla siccità nel Corno d’Africa, ma potrebbe anche scatenare più eventi meteorologici estremi. Questo sottolinea la necessità dell’iniziativa lanciata dall’Onu ‘Primo allarme per tutti“, per istituire in tutti i paesi del mondo sistemi di allarme tempestivi per gli eventi eccezionali.