Maltempo, non solo danni: il fiume Po sale di 1,5 metri

Il Po è tornato su livelli medi del periodo a -2,2 metri al Ponte della Becca
MeteoWeb

Non solo gravissimi danni, le precipitazioni del mese di maggio aiutano a combattere la pesante siccità con il livello del fiume Po che è salito di 1,5 metri rispetto allo scorso a mese ed è tornato su livelli medi del periodo a -2,2 metri al Ponte della Becca, mentre la percentuale di riempimento del lago Maggiore è salita addirittura al 95%, quella del lago Como al 73% e solo quella del Garda al 51% rimane sotto la media del periodo“: è quanto emerge dall’analisi della Coldiretti nel sottolineare che l’ondata di maltempo arriva dopo che, nel primo quadrimestre 2023 secondo le elaborazioni su dati Isac-Cnr, “era caduta al nord il 40% di acqua in meno rispetto alla media storica, in occasione dell’allerta meteo gialla in dodici regioni e rossa in Emilia Romagna“.

Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici con l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma per la tendenza alla tropicalizzazione che – sottolinea la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi ed eventi estremi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e alle strutture ma purtroppo anche vittime“.

“A preoccupare è soprattutto la situazione in Romagna con la recente calamità che ha allagato città e campagne dove sono finiti sott’acqua un migliaio di ettari di coltivazioni“, secondo il monitoraggio della Coldiretti. “Kiwi, albicocchi e peschi sono le piante più sensibili e rischiano dunque l’asfissia radicale per il ristagno dell’acqua mentre – precisa la Coldiretti – per colture come ortaggi, mais e grano potrebbe andare persa la gran parte del raccolto. Sono state allagate anche aziende agricole ed allevamenti ma anche magazzini, attrezzature ed fabbricati rurali” secondo la Coldiretti che ha “avviato un’azione di monitoraggio e di sostegno alle campagne. La perdita dei raccolti – continua la Coldiretti – rischia di mandare in crisi una intera filiera fatta di agricoltura e delle aziende di trasformazione della frutta e degli ortaggi che fanno della Romagna la Fruit valley italiana“.

A fronte di questa situazione climatica – conclude la Coldiretti – è strategico intervenire immediatamente per aiutare le aziende colpite ma anche realizzare progetti di lungo respiro che vadano oltre l’emergenza come il piano elaborato dalla Coldiretti con Anbi che punta ad aumentare la raccolta di acqua piovana, oggi ferma all’11%, attraverso la realizzazione di invasi che garantiscano acqua per gli usi civili, per la produzione agricola e per generare energia pulita idroelettrica, aiutando anche la regimazione delle piogge in eccesso nei momenti di maggiori precipitazioni come quello attuale“.

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