“Stiamo mobilitando le colonne mobili, regionali e nazionali, della Protezione Civile. Ci sono già le colonne mobili di Friuli, Veneto, Trento, Toscana, Calabria e le associazioni nazionali, che si stanno già dislocando. In particolare nei comuni della montagna dove abbiamo più difficoltà e poi in quattro zone della pianura per poter essere immediatamente attive in caso di emergenza”. Lo ha detto il vicepresidente dell’Emilia Romagna con delega alla Protezione Civile, Irene Priolo, alla luce della nuova violenta ondata di maltempo che incombe sulla regione. “Le colonne saranno a Marzaglia (Modena), al centro unificato di Forlì, nel magazzino di Calderara di Reno (Bologna) e a Faenza, perché sono nelle zone più prospicenti agli ambiti di fragilità”.
“Quello dei prossimi due giorni sarà un evento meteo importante, che avrà qualche caratteristica diversa da quello dello scorso 2 e 3 maggio, soprattutto in connessione alla possibilità di avere eventi estemporanei temporaleschi e quindi innalzamenti repentini dei livelli dei fiumi, ma anche venti forti e mareggiate. Il livello del mare infatti è dato in aumento e potremmo avere delle onde di mareggiata fino a 2 metri. Questa contemporaneità di più fenomeni potrebbe determinare una ulteriore fragilità dei reticoli di scolo – ha aggiunto Priolo – abbiamo la saturazione di tutti i suoli pertanto potremmo avere allagamenti anche sulle strade e i reticoli minori. Le precipitazioni non saranno solo nella fascia pedecollinare, ma anche sui crinali, per cui avremo sia il reticolo minore che quello maggiore che potrà superare la soglia 2. Per reticolo maggiore intendo il fiume Reno, Panaro e Secchia, poi gli affluenti del Reno ma anche Lamone e Montone, come in occasione degli eventi meteo precedenti”.
“Questa non è la diffusione di un allarme, ma di una giusta attenzione e preoccupazione. Non possiamo prevedere dove si verificano le tracimazioni, anche se comunque arriveremo a livelli di acqua vicino alle soglie degli argini. I cittadini non abbiano comportamenti scorretti o di curiosità. Non riprendete filmati su argini e ponti, non andate sui ponti. Senza l’evento di inizio maggio, la situazione sarebbe diversa. I suoli oggi sono saturi, siamo in difficoltà. Anche i Consorzi di bonifica sono stati attivati. Abbiamo fragilità diffuse nel territorio e a parte oggi, è piovuto quasi sempre”. Quindi, riconosce Priolo, complessivamente “siamo più esposti rispetto a 10 giorni fa”.
Stamani, ha ricordato Priolo, si è riunita l’Unità di crisi nazionale, con le Prefetture collegate; si riunirà nuovamente per un aggiornamento stasera alle ore 18. “È necessario monitorare il fenomeno e capire come gestirlo a livello territoriale – ha sottolineato il vicepresidente-. Abbiamo consigliato la chiusura delle scuole, soprattutto in montagna; i sindaci si stanno riunendo, alcuni hanno già deciso. Stiamo portando avanti un’interlocuzione con l’Ufficio scolastico regionale: sconsigliamo gite in entrata e in uscita dalle zone di allerta rossa, a breve verrà emessa una circolare. Allo stesso modo, abbiamo consigliato di chiudere, in via cautelativa, strade e ponti nei pressi di fiumi e zone a rischio idrogeologico”.
“Raccomandiamo la massima attenzione, soprattutto di spostarsi il meno possibile, rimanere nei piani superiori e se ci sono delle attività da fare, è meglio farle oggi. La mobilità delle persone dovrebbe essere scongiurata. Chiedo ai cittadini se c’è la possibilità di stare in smart working di farlo. Consultate i social e state attenti alle informazioni dei vostri Comuni. Bisogna essere informati e mettere in campo atteggiamenti precauzionali – ha ribadito Priolo -, è meglio avere una attenzione in più che un rimorso dopo“.
“Tutto il presidio regionale è in piedi come situazione di allerta massima, sono stati attivati tutti i Centri operativi comunali e i centri di coordinamento delle Prefetture. I cittadini devono assolutamente ascoltare le indicazioni delle autorità locali, sindaci in primis. Ci saranno indicazioni social, vanno seguite“, raccomanda la direttrice dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, Rita Nicolini.
La Regione ha chiesto inoltre ad Anas ed Rfi, ma anche a Comuni e Province di monitorare lo stato dei ponti e chiudere in maniera precauzionale quelli che potrebbero avere difficoltà. L’impulso, hanno spiegato gli esperti di Arpae, prenderà avvio in Romagna e poi si estenderà in tutte le altre zone interessate. L’evento, a partire dalla mezzanotte di oggi, dovrebbe durare 30-36 ore. Proprio in Romagna le prime 6-12 ore saranno quelle più critiche. Sono attesi valori da 70 a 100mm di pioggia in 24 ore, non distribuiti in modo omogeneo, concentrati nella prima parte della giornata. Più eventi combinati, dunque, su un territorio già fragile. In base alla modellistica meteo, si prevede che inizi a piovere dalla Romagna (dove in collina e Appennino si sono già verificate frane), con ingrossamento dei fiumi in pianura. Il fatto che siano previste anche mareggiate potrebbe portare ulteriori criticità soprattutto in corrispondenza dei fiumi che sfociano in mare come Lamone, Montone e Reno.